Roma, il figlio muore in ospedale e lei dona i suoi organi: ‘Voglio essere l’ultima mamma al mondo a provare questo dolore’

Donazione organi

Ha visto suo figlio morire in un letto d’ospedale e ha pensato solo una cosa: “Voglio essere l’ultima mamma a provare un dolore così grande”. E così ha deciso di donare gli organi del ‘suo’ ragazzo, che era ricoverato al Policlinico Umberto I. I medici avevano tentato il possibile, ma non ce l’hanno fatta a salvare la sua vita. Ora, però, con i suoi organi potranno salvare e dare una nuova vita a chi pensava di non avere più speranze.

Una storia, quella che arriva da Roma, che sa di dolore per un destino beffardo. E sa anche di rinascita, nonostante le sofferenze. Perché vedere un figlio morire è innaturale, ma tante mamme ogni giorno devono fare i conti con questo. Tra domande alla ricerca di un perché, che spesso (o meglio sempre) è difficile trovare. “Perché non io?” “Perché devono soffrire i miei figli?”. Si chiedono. E probabilmente lo ha chiesto a se stessa tante volte anche la donna che ha deciso di donare gli organi di suo figlio, che è volato in cielo.

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“Sono Francesca Pacini, anestesista al Policlinico Umberto I. Qualche giorno fa mi è capitato di incontrare una signora. Noi non sempre riusciamo a salvare i nostri pazienti e spesso lì dove non riusciamo più a fare niente si apre la possibilità della donazione di organi, la possibilità di salvare qualcun altro” – ha raccontato il medico.

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E la mamma di questo ragazzo ha fatto proprio così. “Questa donna che ho incontrato al capezzale di suo figlio mi ha detto delle parole che non scorderò mai. Mi ha detto: “Voglio essere l’ultima mamma al mondo a provare questo dolore immenso, che è quello della perdita di un figlio”. La mamma ha deciso di donare gli organi con un solo obiettivo: salvare altre persone e far sì che altre mamme non soffrano più. “Non dimenticherò mai questo immenso gesto di solidarietà e generosità che ha fatto questa mamma” – ha continuato la dottoressa.

Un immenso atto di amore di una mamma. Un gesto di vita, che ha dato una possibilità a chi pensava di non averne più.