Roma, il taglio del nastro della metro C tratta San Giovanni-Colosseo slitta a fine 2025

Roma, lavori al cantiere di San Giovanni - Colosseo
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Roma, la tanto attesa apertura della tratta T3 della linea C della metropolitana romana, che collega San Giovanni al Colosseo, subirà un significativo ritardo. Inizialmente prevista per la primavera del 2025, l’inaugurazione slitta ora al 15 settembre dello stesso anno. Questo ritardo rappresenta un duro colpo per i cittadini romani che speravano di poter usufruire della nuova infrastruttura in tempo per il Giubileo del 2025. Uno degli eventi più importanti per la Capitale, destinato ad attirare milioni di pellegrini e turisti da tutto il mondo.

Roma, il taglio del nastro della metro C

L’annuncio del ritardo è stato confermato da fonti del Campidoglio e trova fondamento in un’ordinanza emessa qualche settimana fa dalla commissaria di Governo per la linea C e per i nuovi tram di Roma, Maria Lucia Conti. Il documento fissa la conclusione dei lavori per il 31 luglio 2025, seguita da una fase di pre-esercizio di circa due mesi. Durante questo periodo, la società di trasporto Atac svolgerà i test necessari per garantire il corretto funzionamento della linea e ottenere l’autorizzazione all’apertura al pubblico.

Tratta San Giovanni-Colosseo slitta a fine 2025

Uno degli aspetti più rilevanti di questa fase è che, nel corso dei test, la linea C dovrà chiudere per circa una settimana per consentire il passaggio dei treni lungo tutta la tratta, dal capolinea esterno di Pantano fino alla stazione Colosseo. Nonostante i disagi che questa chiusura temporanea potrebbe arrecare, il completamento della tratta rappresenta un passo fondamentale per il miglioramento della mobilità urbana della città.

Un ritardo dovuto anche a motivi tecnici, Giubileo di Roma senza nuova tratta

Le motivazioni che hanno portato a questo slittamento non sono solamente legate alle complessità dei lavori infrastrutturali, ma anche a questioni apparentemente minori, come il cambio di nome di una delle stazioni. In particolare, la stazione Fori Imperiali è stata recentemente rinominata Colosseo, una modifica che ha comportato la necessità di ricalibrare completamente i sistemi informatici di gestione delle vetture, con un costo aggiuntivo di circa 859.271 euro. La commissaria Maria Lucia Conti ha sottolineato come la tecnologia abbia reso necessario questo adeguamento, evidenziando il legame tra modernizzazione e complicazioni tecniche.

Nonostante questi imprevisti, l’apertura della tratta T3 si preannuncia come un evento di grande importanza per Roma. La tratta comprenderà due nuove stazioni: Ipponio e Colosseo. La stazione Ipponio, che ha subito diverse revisioni prima di giungere al nome definitivo, rappresenterà un autentico gioiello archeologico. All’interno della stazione, infatti, sono stati ritrovati i resti di una caserma romana risalente all’età di Adriano, con pavimenti in mosaico e mura affrescate in stile pompeiano. Un vero e proprio museo sotterraneo che renderà il viaggio in metropolitana un’esperienza culturale unica.

La stazione Colosseo, invece, costituirà un nodo cruciale di scambio con la linea B della metropolitana. Migliorando notevolmente l’accessibilità al centro storico e facilitando gli spostamenti per i turisti che visitano l’area circostante, ricca di monumenti e siti archeologici.

Oltre il Giubileo: lo sviluppo futuro della linea C

Se da un lato la tratta T3 vedrà la luce entro il 2025, altrettanto non si può dire per il prolungamento successivo della linea C. La stazione Venezia, i cui lavori sono iniziati da circa un anno, non sarà inclusa nella prossima apertura. Questa stazione farà parte della tratta T2, che collegherà Venezia a ClodioFarnesina, con un completamento previsto intorno al 2032. Nel frattempo, si continua a lavorare alla progettazione definitiva delle fermate Chiesa Nuova, San Pietro, Ottaviano, Clodio-Mazzini, Auditorium e Farnesina. I cui cantieri dovrebbero aprire solo nel 2026, dopo il Giubileo.

L’opera della linea C, iniziata molti anni fa, è stata costellata da difficoltà tecniche e burocratiche. Ma rappresenta un’infrastruttura cruciale per il futuro della mobilità romana. Seppur con ritardi e imprevisti, l’obiettivo rimane quello di dotare Roma di una rete di trasporto all’altezza delle grandi capitali europee. Riducendo il traffico e migliorando la qualità della vita per i suoi cittadini.