Roma, il Tribunale sconfessa il Campidoglio e blocca il cantiere per il museo della Shoah: “Rischio di smottamento”

Roma, il cantiere al museo della Shoah della Capitale

Roma, il Tribunale sconfessa di nuovo il Campidoglio e blocca il cantiere per il museo della Shoah: “Altissimo rischio di smottamento“. Con un decreto urgente del 14 marzo, il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio ha imposto(almeno fino al prossimo 19 marzo) lo stop ai lavori nel cantiere destinato alla costruzione del Museo Nazionale della Shoah a Roma, in via Alessandro Torlonia. La decisione è giunta a seguito di un’istanza presentata dalla proprietaria di due immobili confinanti con l’area dei lavori. Il provvedimento accoglie le preoccupazioni sollevate sulla stabilità del terreno, ritenuto a “altissimo rischio” di smottamenti a causa di un complesso sistema di cavità sotterranee. Dopo gli ‘schiaffi’ giudiziari rimediati dal Comune di Roma a guida Gualtieri sui tavoli esterni di bar ristoranti, sul concorsone dei vigili urbani e sul bando per le concessioni degli stabilimenti di Ostia, arriva un altro provvedimento giudiziario che, forse, imbara la Giunta capitolina.

Il Tar difatti ha ordinato la sospensione immediata delle operazioni di bonifica bellica in corso, fissando al 19 marzo la data entro cui il Comune dovrà fornire una relazione tecnica dettagliata sulla sicurezza dell’area.

Il Tribunale sconfessa la linea del Campidoglio: “Stop urgente al cantiere”

Un progetto tra ostacoli e polemicheIl cantiere del Museo della Shoah è stato fin dall’inizio oggetto di contestazioni. Dopo oltre vent’anni di attese, il progetto era stato sbloccato nel 2024, ma le tensioni non si sono fatte attendere.

Le preoccupazioni dei residenti riguardano non solo il rischio geologico, ma anche la sicurezza pubblica: il sito è stato più volte preso di mira con atti vandalici e scritte intimidatorie. Alcuni cittadini hanno segnalato episodi di odio e proteste nei pressi dell’area, denunciando un clima di forte tensione. In passato, persino un asilo ebraico situato nelle vicinanze è stato costretto a trasferirsi per ragioni di sicurezza. Le associazioni locali chiedono ora una diversa collocazione per il museo, in un’area meno densa e più facilmente controllabile dalle forze dell’ordine.

Il nodo principale: “Altissima probabilità di smottamenti”

Il problema principale resta quello della sicurezza strutturale. La società Sac S.p.a., incaricata dell’esecuzione dei lavori, ha evidenziato la presenza di cavità sotterranee che potrebbero compromettere la stabilità degli edifici circostanti.

Secondo gli esperti, l’area di Villa Torlonia è caratterizzata da un terreno fragile e già in passato sono stati rinvenuti ordigni bellici inesplosi, aumentando il livello di rischio. Il Tar ha quindi imposto al Comune di Roma di fornire chiarimenti tecnici e verificare la compatibilità dell’intervento con la sicurezza dell’intero quartiere.

Il futuro del progetto

Le prossime tappe saranno decisive per il destino del Museo della Shoah. Se il rapporto tecnico confermerà i rischi segnalati, il Tar potrebbe prolungare la sospensione dei lavori e richiedere modifiche sostanziali al progetto. In caso contrario, l’iter potrebbe riprendere regolarmente, superando l’ennesimo ostacolo burocratico.

La costruzione del museo rappresenta un progetto di grande valore storico e culturale, ma il confronto tra esigenze urbanistiche, sicurezza e memoria storica continua a generare tensioni e rallentamenti. La decisione finale spetta ora agli organi giudiziari competenti, con il futuro del cantiere ancora in bilico. Ma con il Campidoglio che continua ad essere sconfessato sempre più spesso dai giudici.

Roma, il progetto del nuovo museo della Shoah, rendering
Roma, il progetto del nuovo museo della Shoah, rendering – www.7colli.it