Roma, in carcere l’albanese 37enne che ha molestato una 15enne sul bus
Un incubo quotidiano per una giovane studentessa di Roma si è finalmente concluso grazie al coraggio della denuncia e all’intervento dei Carabinieri di Casalotti. Lunedì mattina, i militari hanno fermato un uomo di 37 anni, cittadino albanese, accusato di molestie sessuali. L’uomo è stato sorpreso in flagrante mentre cercava di molestare la 15enne ancora una volta a bordo di un autobus affollato.
15enne molestata sul bus: l’intervento dei Carabinieri
Tutto è iniziato nei mesi scorsi, quando la ragazza ha raccontato ai Carabinieri una serie di episodi inquietanti. Ogni mattina, alla stessa fermata di via di Casalotti, l’uomo saliva sul bus diretto verso il centro e approfittava della calca per molestarla fisicamente. Per troppo tempo, la giovane aveva sopportato in silenzio, ma l’ennesima aggressione l’ha portata a reagire: dopo aver respinto il molestatore, ha chiamato la madre, con cui si è recata immediatamente dai Carabinieri.
Un piano studiato per fermarlo
Da quella denuncia è partita una vera e propria caccia all’uomo. I Carabinieri hanno organizzato appostamenti mirati e, lunedì scorso, erano sul bus in borghese, pronti a intervenire. Non appena il molestatore ha cercato di avvicinarsi di nuovo alla studentessa, i militari lo hanno fermato e portato via.
Ora l’uomo si trova al carcere di Regina Coeli, dopo che il Tribunale di Roma ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare.
La lettera della mamma: “Mia figlia si è sentita al sicuro”
La madre della ragazza ha deciso di raccontare pubblicamente la vicenda per ringraziare i Carabinieri: “Dal momento in cui abbiamo denunciato quanto accaduto, siamo rimasti sorpresi dai modi gentili e dalla professionalità dei militari. Un grazie speciale ai Carabinieri Bianca, Enrico e Lorenza, che hanno fatto sentire al sicuro mia figlia e tutta la famiglia”.
Ma i ringraziamenti non si fermano qui. La donna ha voluto sottolineare il supporto continuo ricevuto: “Voglio esprimere la mia riconoscenza a tutti coloro che hanno seguito mia figlia nei giorni successivi, accompagnandola con discrezione e facendola sentire protetta fino al giorno dell’arresto. Grazie alla Stazione di Roma Casalotti per la vicinanza e l’empatia dimostrata”.