Roma, in mostra la più antica copia del Cantico delle Creature
Un evento straordinario sta per catturare la scena culturale di Roma: la più antica copia del Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi sarà esposta per la prima volta in assoluto nella Capitale. Dal 2 ottobre 2024 al 6 gennaio 2025, Palazzo Braschi diventa il teatro di una mostra che ci porterà direttamente nel cuore del Medioevo, in occasione dell’800° anniversario della stesura di questo capolavoro che ha segnato l’inizio della poesia italiana in volgare.
Un viaggio tra Medioevo e modernità: scienza e fede attraverso i manoscritti francescani
Oltre alla preziosa copia del Cantico delle Creature, la mostra offre un inedito sguardo sull’eredità culturale e scientifica francescana. Attraverso preziosi manoscritti medievali e antichi testi a stampa, il visitatore potrà immergersi in un viaggio che parte dal Medioevo e arriva all’età moderna. I documenti esposti testimoniano la fusione tra riflessione teologica e sapere scientifico sviluppato dai francescani e tramandato attraverso secoli di studio e custodia nei loro ricchi archivi.
Divisa in nove sezioni, l’esposizione svela i molteplici aspetti del sapere francescano, dalla riflessione filosofica e teologica fino all’apertura verso il mondo naturale. Simbolo di questo percorso è la metafora dell’albero, presente nella terza sala, che trova radici profonde nel Cantico di Frate Sole e si eleva fino ai rami di un rigoglioso albero della conoscenza.
Attraverso un uso innovativo del linguaggio multimediale, la mostra offre due sale immersive. La prima, Laudato sie: lo stupore riconoscente di fronte al Creato, trasporta il visitatore nell’universo spirituale e scientifico di San Francesco, mentre la sala finale Cum tucte le tue creature collega l’uomo alla natura, rivelando la visione “integrale” del mondo francescano.
Cantico delle Creature, tra filosofia e scienza: il contributo dei francescani alla cultura moderna
In L’ispirazione delle origini, si esplora l’approccio dei francescani allo studio della Bibbia e delle opere filosofiche, evidenziando il loro contributo alla speculazione filosofica e alla nascente scienza. La sezione I francescani e il sapere enciclopedico presenta l’ambizioso tentativo di alcuni eruditi dell’Ordine di creare un modello universale del sapere, come dimostra l’opera Biblioteca Universale sacro-profana di Vincenzo Coronelli.
Dalla quarta sezione in avanti, la mostra si concentra su discipline scientifiche specifiche, partendo dall’astronomia con il Tractatus de Sphaera di John Peckham e arrivando alla matematica e all’ottica, discipline fondamentali per i francescani, ben prima dell’affermarsi della scienza moderna. La sezione dedicata alla fisica offre uno sguardo sugli antichi manoscritti che illustrano l’influenza aristotelica sui maestri universitari francescani, mentre la settima sala esplora il sapere alchemico, con le sue implicazioni nella trasformazione della materia, un campo che affascinò profondamente molti francescani.
Infine, la sala dedicata alla medicina e alla chirurgia, La Fabrica del corpo, mostra l’interesse dell’Ordine per l’anatomia, con uno sguardo ravvicinato ai testi e alle pratiche dell’epoca.
Dopo la chiusura a Roma il 6 gennaio 2025, la mostra sarà trasferita al Sacro Convento di Assisi, dove sarà nuovamente accessibile dal 7 aprile al 12 ottobre 2025, offrendo un’ulteriore occasione per ammirare questo straordinario patrimonio culturale.