Roma, iniziato lo sgombero del campo rom al Verano

Roma, iniziato lo sgombero del campo rom al Verano. Il Campidoglio starebbe sul punto di far partire il piano strategico di superamento dei campi rom attrezzati della città eterna, come ampiamente annunciato anche di recente. L’iniziativa è partita stamattina, alla presenza di Polizia di Stato, Polizia Locale e Ama, dal campo situato a ridosso del cimitero monumentale, a due passi dalla circonvallazione Tiburtina.
Roma, addio al campo rom del Verano
Un’azione a lungo attesa che segna un cambio di passo nella gestione di una delle questioni sociali più complesse della Capitale. I campi attualmente attivi sono cinque, distribuiti in diverse aree della città, e ospitano complessivamente 1.951 persone. Un numero in calo rispetto al 2022, quando il censimento comunale aveva registrato 2.261 residenti. La riduzione di 310 unità, frutto di ricollocamenti volontari, partenze autonome e interventi mirati, rappresenta per l’amministrazione un primo segnale positivo.

Verano nel mirino
Il campo situato in zona Verano potrebbe essere quindi il primo a rientrare nel piano di smantellamento. La sua posizione, adiacente al cimitero monumentale e a pochi passi dal centro storico, lo rende uno dei siti più critici sul piano urbanistico e sociale. Le autorità locali sembrano orientate a partire da quest’area, in parte per la visibilità simbolica che il suo sgombero comporterebbe, in parte per la pressione esercitata da anni da residenti e comitati di quartiere. Nessuna conferma ufficiale, ma l’ipotesi si fa sempre più concreta. Articolo in aggiornamento.
I numeri dell’intervento
Il piano coinvolge 108 moduli abitativi da rimuovere in tutta la città. Le strutture, spesso fatiscenti e soggette a continue problematiche igienico-sanitarie, costituiscono da tempo un nodo critico per la sicurezza e la vivibilità urbana. L’intervento si propone non solo di liberare le aree occupate, ma anche di riqualificarle per un utilizzo pubblico o residenziale, in linea con le più recenti politiche di rigenerazione urbana. Il progetto prevede una dismissione graduale, con l’obiettivo di evitare situazioni di emergenza e garantire un minimo di continuità sociale per le famiglie coinvolte.
Un percorso già iniziato
Il calo della popolazione rom nei campi è il risultato di una strategia avviata già nei mesi scorsi. L’amministrazione ha puntato su un approccio progressivo, basato su soluzioni alternative alloggiative, inserimenti lavorativi e percorsi di accompagnamento sociale. Le risorse investite mirano a ridurre l’impatto sociale degli sgomberi, favorendo l’inclusione e limitando i rischi di marginalizzazione. Tuttavia, non mancano le criticità: tempi lunghi, carenza di alloggi disponibili e difficoltà logistiche rendono il percorso accidentato.
Tra obiettivi e incognite
Il superamento dei campi rom è una delle sfide più delicate per Roma. L’obiettivo dichiarato del Campidoglio è quello di chiudere definitivamente tutti i campi attrezzati entro il mandato amministrativo, restituendo decoro alle aree interessate e offrendo soluzioni stabili e dignitose alle famiglie rom. Ma restano aperte molte domande: dove verranno ricollocate le persone? Le soluzioni proposte saranno realmente efficaci e sostenibili nel lungo termine? Il rischio di nuovi insediamenti informali è concreto e va gestito con attenzione.
Il futuro delle aree dismesse
Le aree che verranno liberate, in molti casi di grande valore urbano e paesaggistico, saranno oggetto di interventi di bonifica e trasformazione. Il Campidoglio punta a reintegrare questi spazi nel tessuto cittadino, valorizzandoli attraverso progetti di edilizia popolare, parchi pubblici o servizi di prossimità. Una sfida ambiziosa che richiede fondi, visione e capacità di gestione. Il piano di sgombero, se condotto con rigore e trasparenza, potrebbe rappresentare una svolta per interi quartieri e per la città nel suo complesso.