Roma, investì un motociclista e lo lascio in strada esanime: arrestato 31enne (dopo 14 mesi di indagini)

Roma, la Polizia Locale arresta il 31enne

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Oltre un anno di indagini serrate (per la precisione 14 mesi) e una fuga durata mesi si sono conclusi con l’arresto dell’uomo accusato di aver travolto e ucciso un motociclista sulla via Nomentana, a Roma, per poi dileguarsi senza prestare soccorso. Il 31enne, di nazionalità albanese, è stato fermato questa mattina dagli agenti della Polizia Locale in viale Marconi, al termine di una complessa operazione investigativa.

L’incidente e la fuga

La tragedia risale al 14 dicembre 2023, quando l’uomo, alla guida di un’Alfa Romeo, si scontrò con un motociclista lungo la trafficata via Nomentana. L’impatto si rivelò fatale per il centauro, che morì a seguito delle gravi ferite riportate. Invece di fermarsi per prestare soccorso, l’automobilista scelse di fuggire, facendo perdere le proprie tracce. Un gesto che scatenò indignazione e diede il via a un’indagine accurata condotta dal III Gruppo Nomentano della Polizia Locale, con il supporto dell’Unità SPE (Sicurezza Pubblica ed Emergenziale).

Indagini complesse e meticolose

Le ricerche del responsabile si sono rivelate lunghe e complesse, richiedendo oltre un anno di lavoro. Gli agenti hanno messo in campo tutte le risorse disponibili, avvalendosi di intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre a una scrupolosa analisi delle immagini di videosorveglianza e delle testimonianze raccolte. La sinergia tra il personale della Polizia Locale ha consentito di ricostruire i movimenti dell’uomo e di raccogliere prove decisive per identificarlo.

L’arresto

Il cerchio si è chiuso questa mattina, quando il 31enne è stato rintracciato in viale Marconi. Gli agenti lo hanno bloccato e tratto in arresto, ponendo così fine alla sua lunga fuga. L’uomo dovrà ora rispondere delle accuse di omicidio stradale e omissione di soccorso, reati che prevedono pene severe secondo la legislazione vigente.

Il ruolo della Polizia Locale

L’operazione rappresenta un’importante vittoria per la Polizia Locale, che ha dimostrato ancora una volta la propria capacità investigativa in casi di estrema delicatezza. Il lavoro congiunto tra il III Gruppo Nomentano e l’Unità SPE ha permesso di assicurare alla giustizia un individuo che, con il suo comportamento, aveva violato non solo la legge, ma anche i più elementari principi di umanità.

Sicurezza stradale e giustizia

Il caso riaccende i riflettori sul tema della sicurezza stradale nella Capitale e sull’importanza di una maggiore responsabilità alla guida. Incidenti come questo ricordano quanto sia cruciale il rispetto delle regole del codice della strada e l’obbligo di prestare soccorso in caso di sinistro. La conclusione di questa indagine rappresenta un messaggio chiaro: la giustizia può richiedere tempo, ma chi si macchia di simili reati non può sfuggire alle proprie responsabilità.