Roma, la cagnolina Hope salvata (di nuovo) da botte e sfruttamento: che fine farà?

Roma, la cagnolina Hope con la Polizia di Stato
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Roma, si chiude con un lieto fine – almeno questo è l’auspicio di chi si è interessato da vicino del caso – l’anno tormentato di Hope, una cagnolina meticcia di 13 anni affetta dal morbo di Cushing, simbolo del riscatto dagli abusi sugli animali. Il 30 dicembre, Hope è stata salvata dalle guardie zoofile del Noa e dagli agenti della polizia locale in zona Colli Portuensi, dove veniva ancora usata per accattonaggio. La cagnolina, visibilmente provata, era esposta al freddo e priva delle cure indispensabili per la sua malattia.

Roma, la cagnolina Hope salvata per la seconda volta

Hope è stata affidata a un’associazione di protezione animali il cui nome è stato mantenuto segreto per evitare ritorsioni. Dietro al fenomeno dell’accattonaggio con animali si cela spesso un vero e proprio racket, una realtà che sfrutta creature indifese per impietosire i passanti e raccogliere denaro.

Botte e sfruttamento, di nuovo, per Hope

Questa nuova operazione arriva a pochi giorni da una decisione che aveva fatto discutere: il canile della Muratella aveva restituito Hope al suo proprietario, un senzatetto con una storia personale complicata. Nonostante i precedenti episodi di maltrattamenti, l’uomo era tornato a chiedere l’elemosina con la cagnolina, esponendola a condizioni climatiche estreme e privandola delle necessarie cure mediche. Il morbo di Cushing, di cui è affetta Hope, è una malattia endocrina che richiede trattamenti continui e farmaci salvavita, pena gravi rischi per la sua salute.

Salvata dalla Polizia, ma non è bastato…

Le forze dell’ordine, coadiuvate dai volontari delle associazioni animaliste, hanno monitorato la situazione per giorni. Il blitz è scattato ieri, culminando nel sequestro del cane e in una multa al proprietario. Quest’ultimo ha ora un mese di tempo per presentare ricorso al Tar e provare a confutare le accuse di accattonaggio e sfruttamento.

Hope non è nuova a vicende drammatiche. Solo pochi mesi fa era stata salvata in circostanze atroci. Malmenata e gettata in un cassonetto mentre era incinta. È stata salvata grazie all’intervento ì della Polizia di Stato e dell’associazione animalista Pet in Time. Il caso aveva suscitato indignazione e attirato l’attenzione mediatica, tanto da essere premiato durante l’evento “Battito Animale”.

Riconsegnata a chi l’aveva maltrattata e malmenata…

Tuttavia, la cagnolina era stata nuovamente consegnata all’uomo, in quanto intestatario del microchip. Una decisione che ha scatenato un’ondata di critiche. Ma anche messo in luce le lacune normative che talvolta rendono difficile proteggere gli animali dalle situazioni di abuso. La vicenda di Hope, però, testimonia anche l’impegno delle istituzioni e dei volontari nel contrastare fenomeni di sfruttamento e abusi contro gli animali.

Adesso, la cagnolina si trova in un rifugio sicuro, dove riceverà le cure di cui ha bisogno. La sua storia, emblematica e dolorosa, continua a sollevare interrogativi sullo sfruttamento degli animali per accattonaggio, un fenomeno vietato dalla legge ma purtroppo ancora diffuso. Per Hope, però, si apre finalmente uno spiraglio di serenità e dignità, chiudendo un capitolo di sofferenze e aprendo la porta a una nuova vita.