Roma, la gatta Yuna si perde sulla metro B, l’appello accorato della proprietaria: “Aiutatemi a ritrovarla”

Roma, era il pomeriggio del 24 aprile quando, in un istante di distrazione, il destino ha deciso per Yuna. Quel fiocchetto lilla a pois, unico segno di riconoscimento, ha scivolato nell’ombra di un trasportino difettoso. Bastava un piccolo varco: la gattina tigrata di un anno l’ha colto al volo. In un battito di cuore, è scappata via, scomparendo tra i binari e i vagoni della metro B di Roma. Da quel momento, ogni fischio di treno è diventato un richiamo carico di speranza e angoscia.
Lo spaesamento di Yuna tra i passeggeri della metro B di Roma
Nel silenzio ovattato dei tunnel, Yuna è diventata un’ombra furtiva. I suoi occhi, grandi e spaventati, riflettevano il bagliore delle luci al neon. Tra sedili vuoti e corridoi deserti, la sua presenza si muoveva rapida, imprevedibile. Ogni volta che qualcuno tentava di avvicinarsi, lei si rintanava sotto un sedile, il cuore in gola. La metro, luogo di passaggio quotidiano, si è trasformata in un labirinto minaccioso per una piccola vita in fuga.

Il tam tam dei social di Roma: un cuore collettivo per Yuna
È bastata una foto pubblicata su “Gatti di Roma – Smarriti o trovati” per accendere una rete di solidarietà. Migliaia di condivisioni, commenti carichi di affetto e preoccupazione: “Quel fiocchetto lilla… non possiamo lasciarla sola”. La comunità peruviana di Roma, gruppi animalisti, pendolari commossi: tutti uniti da un unico desiderio, riportare Yuna a casa. In poche ore, la notizia ha attraversato l’Italia, trasformando sconosciuti in alleati di una battaglia fatta di speranza.
L’avvistamento che fa tremare il cuore: Roma incrocia le dita per Yuna
Venerdì 25 aprile, ore 22: un messaggio in chat annuncia l’ultimo avvistamento. Treno in direzione Rebibbia, convoglio numero 22. Qualcuno l’ha vista accucciata, impaurita, con il fiocchetto lilla che spicca nel buio del vagone. Ma ogni tentativo di cattura è fallito. Le porte si sono chiuse, il treno è ripartito, lasciando dietro di sé un silenzio carico di rimpianto. E la paura che, scendendo sui binari, Yuna possa trovarsi in pericolo.
Rabbia e dolore di una città (Roma) in ascolto
La notizia ha scosso l’animo dei romani. Perché fotografarla e non soccorrerla? Perché lasciarla correre quando bastava un gesto per fermarla? Commenti accesi chiedono interventi più decisi: volontari armati di coperte, trappole innocue, occhi sempre aperti sulle banchine. La metro è diventata scenario di un piccolo grande dramma, e ogni utente si sente protagonista di una storia in bilico tra speranza e dolore.
L’appello finale della proprietaria di Yuna
Tra le luci fioche delle stazioni, la voce della giovane padrona risuona in ogni post: “Aiutateci a ritrovarla”. Nessuna colpa, solo amore e disperazione. Ogni segnalazione può essere la svolta. Ogni condivisione, un passo verso il ricongiungimento. Yuna è lì, in un angolo buio del metrò, e aspetta che qualcuno la prenda tra le braccia.
Un cuore viola nel ventre della città
Quel fiocchetto lilla a pois è più di un accessorio: è simbolo di un legame spezzato, della fragilità di una vita che ha scelto di salvarsi nella giungla di un sottosuolo metropolitano. Roma intera ora scruta i binari, spera in un miagolio, trema al rumore di porte che si chiudono. Perché ritrovare Yuna non è solo una questione di cura di un animale smarrito: è restituire un frammento di tenerezza a una città che non vuole arrendersi.