Roma, “Labaro è un quartiere per costruttori, ma senza servizi”: cittadini esclusi dalla Commissione Ambiente

Roma, “Labaro è un quartiere per soli costruttori, ma senza servizi pubblici“: cittadini esclusi dalla Commissione Ambiente. Roma, Labaro e Prima Porta sono due importanti quartieri della periferia capitolina nord che vivono però una situazione paradossale: da vent’anni il Piano di Riqualificazione Urbana (PRU Labaro) avrebbe dovuto migliorare la vivibilità della zona. Eppure i residenti – cittadini, associazioni e comitati territoriali – denunciano il mancato sviluppo dei servizi pubblici. Difatti, mentre gli edifici residenziali sono aumentati – questo spiegano, in parole povere, proprio i cittadini e comitati territoriali – la promessa di nuove infrastrutture, spazi verdi e servizi pubblici essenziali sembra essere rimasta sulla carta. Eppure il Piano Labaro era nato nel 2005 proprio con l’obiettivo di connettere due quartieri e colmare il deficit urbanistico. Finendo invece, secondo molti cittadini, per favorire solo l’espansione edilizia senza compensazioni pubbliche adeguate.
Roma, al via la Commissione sul Piano Labaro, ma senza cittadini
Nonostante le numerose segnalazioni e richieste di partecipazione – arrivate a partire da dicembre scorso sui social e poi proseguite negli anche ultimi giorni a mezzo stampa – i cittadini e i comitati di quartiere sono stati esclusi dalla Commissione Urbanistica convocata per il 19 marzo in Campidoglio. Commissione convocata proprio per discutere del PRU di Labaro. La Commissione, presieduta da Tommaso Amodeo (eletto con la lista elettorale di Alessandro Onorato, attuale assessore allo Sport capitolini), vedrà la partecipazione esclusiva di tecnici e funzionari comunali.

Invitati solo tecnici del Comune di Roma
Tra i relatori figurano difatti Gianni Gianfrancesco, Direttore del Dipartimento PAU di Roma, e Paolo Ferraro, Direttore Trasformazione Urbana PAU. Nessuna rappresentanza dei residenti, nonostante le richieste di confronto pubblicate nei mesi e settimane scorse. Altre Commissione capitoline, per casi analoghi, favoriscono il faccia a faccia tra membri della Giunta, tecnici comunali e cittadini. Ma non per il caso del PRU di Labaro. La Commissione, al momento in cui scriviamo, resta interdetta ai cittadini.
Le critiche all’esclusione
L’esclusione dei cittadini ha suscitato malumore tra alcuni residenti, che da anni denunciano il mancato coinvolgimento nelle scelte urbanistiche del territorio. La decisione appare ancora più contraddittoria considerando che l’Amministrazione comunale ha sempre dichiarato di voler mantenere un dialogo diretto e aperto con i cittadini. Tuttavia, questa volta il confronto sembra essere stato evitato.
Il ruolo della politica di Roma
Della Commissione Urbanistica capitolina fanno parte diversi esponenti politici, tra cui Antonella Melito e Marco Di Stefano (vicepresidenti) e altri membri come Caudo, Corbucci, De Gregorio, Erbaggi, Ferrara, Leoncini, Palmieri, Stampete e Trombetti. Nessuno di loro, da quanto a nostra conoscenza, sembra aver sollevato obiezioni sulla mancata partecipazione della comunità locale.
Il precedente e recente caso dell’ecomostro di Colli D’Oro
Eppure, parliamo di una zona su cui è da poco iniziata la costruzione del nuovo maxi centro sportivo di Colli D’Oro. L’avvio del cantiere aveva creato non pochi malumori politici. La costruzione del nuovo impianto sportivo a dir poco colossale con fondi PNRR era stata difatti avversata da alcuni residenti, con tanto di interrogazione sbarcata in UE per mano del M5S. La sua costruzione è invece partita in fretta e furia a inizio 2025 – con tanto di schiaffo al M5S locale, regionale e europeo della Giunta Gualtieri – con l’arrivo sul cantiere stesso, all’avvio delle ruspe, anche del sindaco Gualtieri accompagnato dagli assessori Onorato e Veloccia.
Un futuro incerto per Labaro e per Roma nord
Tornando al tema principale della Commissione Urbanistica capitolina del 19 marzo, a vent’anni dall’avvio del PRU Labaro, il futuro di Labaro e Prima Porta appare ancora incerto, avvolto nella nebbia. L’assenza di infrastrutture adeguate e il continuo aumento della popolazione potrebbero peggiorare le condizioni di vivibilità della zona.
Senza un coinvolgimento attivo dei cittadini nei processi decisionali, il rischio è che le necessità reali del territorio continuino a essere ignorate, mentre l’edilizia avanza senza una visione chiara di sviluppo sostenibile. Eppure, proprio i cittadini hanno già indicato la strada da seguire.
I cittadini di Roma nord chiedono coinvolgimento, ma restano esclusi
“La domanda da fare agli amministratori comunale e municipali è la seguente – scrive il Comitato di Quartiere Labaro sui social e a mezzo stampa – che cosa resta attuale e fattibile degli interventi previsti nel PRU del 2005? Dopo circa vent’anni il PRU Labaro – spiegano – andrebbe rivisto ed aggiornato promuovendo un lavoro previo di coinvolgimento dei cittadini in un laboratorio di co-programmazione urbanistica che comprenda Labaro, Prima Porta e i nuovi insediamenti di via di Valle Muricana e di via di Santa Cornelia.
Alcune decisioni vanno riviste per gestire le criticità a cui ho accennato e l’aggiornamento va condiviso coinvolgendo in un concreto lavoro di co-progettazione cittadini, associazioni e comitati interessati”. Del resto come si può tracciare il futuro di un quartiere senza coinvolgere chi ci vive?