Roma, ladro ucciso dalla guardia giurata. La compagna: ‘Non meritava di morire’, ma nasce l’hashtag #iostoconlaguardiagiurata

Da una parte la famiglia del ladro ucciso, dall’altra la guardia giurata che ha esploso il colpo e che ora sta raccogliendo attorno a sé un’ondata enorme di solidarietà e vicinanza. Da giorni non si fa altro che parlare di questo, di quel tentato furto, della fuga dei malviventi, del vigilante che li rincorre e che estrae l’arma nel tentativo di fermarli. Poi il colpo che ha centrato alla testa il 24enne, che stava tentando di scappare insieme ai complici.
L’ennesima rapina, stavolta finita in tragedia, a Roma, sulla Cassia: è qui che giovedì sera quattro malviventi hanno fatto irruzione in una villetta, hanno immobilizzato la proprietaria e hanno cercato di smurare la cassaforte. Tutto questo mentre la donna era lì, nella sua abitazione. Un piano, probabilmente studiato, che è stato smantellato dall’arrivo del vicino di casa, un vigilante: l’uomo ha capito che c’era qualcosa non andava e ha agito nel tentativo di fermarli, mentre loro scoperti si sono gettati dal balcone.

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Caccia alla banda
Tre hanno fatto perdere le loro tracce. Uno è stato centrato alla testa, soccorso e trasportato in ospedale, dove a distanza di poche ore il suo cuore ha smesso di battere. E ora, mentre i Carabinieri continuano a indagare per risalire ai componenti della banda, il dibattito è sempre più aperto. Il vigilante è indagato e se c’è chi si è schierato dalla tua parte con l’hashtag #iostoconlaguardiagiurata diventato presto di tendenza, dall’altra c’è la famiglia del ladro ucciso che chiede giustizia. E lo fa a gran voce.
“Ha sbagliato, ma non meritava di morire”
La famiglia di Antonio C., il ragazzo rumeno di 24 anni ucciso da un colpo di pistola dopo essere stato sorpreso a rubare in un appartamento, chiede giustizia. “Quell’uomo gli ha sparato faccia a faccia, mentre lui scappava, l’ha giustiziato, voleva vederlo morto. Non doveva farlo: deve finire in carcere” – ha detto la compagna Anna, che vive al Villaggio Prenestino, al Messaggero. “Ora sono sola con i nostri figli orfani del papà, un trauma che li segnerà per tutta la vita, Il più grande chiede “papi dove sei?” Non so che rispondergli” – ha detto.
“Non condivido cosa stava facendo mio figlio, ma quell’uomo non doveva ucciderlo” – ha spiegato la mamma. La compagna ha raccontato di non sapere dove fosse andato Antonio quella sera, a lei aveva detto che sarebbe stato con gli amici. “Non aveva bisogno di rubare. Ha sempre lavorato, non ci manca nulla, anche i miei genitori ci aiutano. I miei suoceri e io siamo convinti che si sia fatto trascinare dal suo entourage di amicizie, quegli stessi amici che poi lo hanno abbandonato lasciandolo morire”. I genitori sanno che il loro figlio ha sbagliato, ma dicono a gran voce che non doveva essere ucciso. “Ha sbagliato, non condivido quello che ha fatto, ma non doveva pagare con la vita. Stava scappando scavalcando un muro, gli altri erano già in auto: il vigilante e gli altri condomini potevano fermarlo, riempirlo di cazzotti, consegnarlo ai carabinieri. Ma non ammazzarlo. Ora vogliamo solo giustizia”.
In tanti dalla parte della guardia giurata
E mentre le indagini proseguono e i Carabinieri sono sulle tracce degli altri ladri che sono fuggiti via, sono in tantissimi a schierarsi dalla parte della guardia giurata, che avrebbe agito solo per difendere una vicina che era stata immobilizzata in casa. Con la domanda di tanti che si ripete: doveva voltarsi dall’altra parte e lasciare che i ladri finissero il loro ‘lavoro’?
Lo stesso Matteo Salvini aveva detto: “Ogni morte spiace. Spero solo che adesso la guardia giurata che ha solo fatto il suo lavoro non passi dei guai. Il pericolo per i cittadini perbene sono i ladri”. Così il dibattito si è riacceso e tutti i riflettori continuano a essere puntati, da giorni, sulla legittima difesa. E su quel labile confine fatto di leggi e cavilli burocratici. Con una certezza che sembra restare: i furti a Roma (e non solo) sono all’ordine del giorno e i residenti non si sentono più al sicuro nelle loro case.