Roma, ‘lancia’ un gatto nel negozio, poi aggredisce la proprietaria

Negozio toeletta Casalotti

“Non ho ancora capito il motivo dell’aggressione”. È ancora sconvolta Ida Oliva, titolare di un negozio di toeletta di animali a Roma in zona Casalotti, aggredita insieme a suo padre mercoledì 11 dicembre da un ragazzo. A raccontare l’episodio è la donna, “perché vorrei mettere in guardia gli altri commercianti da eventuali aggressioni senza motivo”.

Il gatto “lanciato” all’interno del negozio

“Mi trovavo all’interno del mio negozio e, casualmente, quel giorno c’era mio padre, che ha 83 anni. Ad un tratto, intorno alle 18:30, mentre stavamo chiudendo, è entrato un ragazzo mai visto prima che, senza dire nulla, ha letteralmente “lanciato” un gatto, dal pelo tutto arruffato”.

Il gatto, dalla descrizione di Ida, era un cucciolo, spaventatissimo. “Sembrava un gattino di strada, dal pelo molto sporco, di certo era terrorizzato, perché appena ‘atterrato’ nel negozio, per lo spavento, il micio ha defecato in maniera molle, cosa che i gatti fanno solo in condizione di stress. Il gatto ha iniziato a scappare per tutto il negozio. Sono andata verso il cane di mio padre, che è abituato ai gatti, ma non conoscendo quel micio, avevo paura che potesse esserci una reazione tra i due animali”.

L’aggressione

“Il ragazzo a quel punto si è messo a urlare, dicendomi che ero stata io a far scappare il gatto. ‘Non conosci i gatti, è colpa tua se è fuggito, guarda che casino hai fatto’, mi ha accusata, percorrendo prima una parte del corridoio del negozio, per poi tornare indietro. A quel punto mi ha aggredita fisicamente. Mi ha colpita alla spalla sinistra, dove ho anche una ferita, poi mi ha spinta”. Ida, che è una guardia zoofila, conosce invece molto bene gli animali, compresi i gatti.

Ed è stato a questo punto che il padre di Ida, per cercare di aiutare la figlia, è intervenuto. “È venuto verso di noi, ma è inciampato nel guinzaglio del cane ed è caduto. Cadendo ha urtato il ragazzo e a quel punto si è scatenato il putiferio, con il giovane che urlava come un pazzo, dicendo che lo stavamo aggredendo e addirittura che lo volevamo uccidere, quando era invece lui che aveva aggredito noi”, racconta Ida.

L’intervento dei carabinieri

La donna, vedendo che il ragazzo ormai era fuori di sé, decide di chiamare i carabinieri. “Sono intervenuti i militari, che hanno identificato il giovane. Quello che mi ha fatto arrabbiare è che questa persona, oltretutto, si è pure messa filmare il mio negozio, sia dentro che fuori. Stava ancora filmando quando sono arrivati i carabinieri. Il giorno dopo sono andata in caserma, ma mi hanno sconsigliato di fare la denuncia perché il ragazzo è incensurato. Quello che vorrei precisare è che io non voglio presentare denuncia per chiedere un risarcimento, ma per mettere in guardia le altre persone da eventuali altri aggressioni. So che il giorno successivo ce n’è stata una simile, anche se non so da parte di chi. Ecco: spero che la mia testimonianza possa servire a far tenere alta l’attenzione: cerchiamo di stare in guardia. Io non ho ancora capito il motivo per cui sono stata aggredita”.