Roma, le immagini del Policlinico Umberto I infiammano i social

Policlinico Umberto I

Le immagini condivise da Welcome to Favelas su Instagram mostrano una realtà desolante al Policlinico Umberto I di Roma, suscitando rabbia e sarcasmo tra gli utenti. Nelle foto vediamo sedie fatiscenti, con la seduta strappata, usate come bacheche improvvisate con cartelli di carta che indicano l’Aula Magna o i bagni.

Le condizioni del bagno appaiono sconfortanti: carta igienica e rifiuti ammassati intorno al lavandino, in un evidente stato di abbandono. I muri sono scrostati e le indicazioni per raggiungere i servizi igienici sono scritte a mano direttamente sulle pareti, come in uno scenario di emergenza. Alcuni pavimenti presentano piastrelle rotte o mancanti, mentre i corridoi mostrano segni di incuria. Insomma, una situazione desolante per uno degli ospedali più grandi d’Italia.

Policlinico Umberto I Roma
Policlinico Umberto I Roma @WelcometoFavelas – www.7colli.it

Polemiche sulle condizioni del Policlinico Umberto I

Gli utenti non si sono risparmiati nei commenti, tra sarcasmo e rabbia. C’è chi paragona la situazione al videogioco horror “Outlast” e chi descrive l’ospedale come degno di un “Paese del terzo mondo”. Le critiche si concentrano anche sulla classe politica, accusata di spendere denaro pubblico in iniziative poco prioritarie mentre ospedali e servizi essenziali vengono lasciati al degrado. C’è chi ironizza con frasi come “Grazie ai politici italiani” e chi si lamenta dell’assenza di investimenti nella sanità.

Alcuni ex studenti della facoltà di Medicina confermano la situazione precaria, sostenendo che le condizioni siano così da anni. Un utente racconta di aver vissuto un’esperienza simile cinque anni fa, tra pavimenti rotti, sporco e medici indifferenti.

Il quadro generale che emerge è quello di una struttura che ha perso non solo la cura degli spazi, ma anche il rispetto verso i pazienti e gli operatori che ogni giorno vi lavorano. Queste foto, diventate virali sui social, sollevano una domanda importante: è questo il livello di assistenza e attenzione che merita la capitale d’Italia?