Roma, le restrizioni per le auto NCC sono corrette: il Tribunale promuove il ‘Regolamento Raggi’

Un auto NCC, in primo piano la ex sindaca Virginia Raggi

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Roma, le restrizioni per le auto NCC sono corrette: il Tribunale promuove il ‘Regolamento Raggi‘. Le limitazioni sull’uso di corsie preferenziali, accessi a ZTL, etc imposte agli NCC che operano a Roma sono state giudicate legittime. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, secondo ed ultimo grado della Giustizia Amministrativa, con una sentenza di quest’oggi 26 marzo 2025, confermando la validità del regolamento approvato dall’Amministrazione Raggi, sul finire del mandato grillino, nel maggio 2021.

Roma, promosso dai giudici il ‘Regolamento Raggi’ sulle auto NCC

Al centro della questione vi era l’articolo 29, comma 2, del “Regolamento Capitolino per la disciplina degli autoservizi pubblici non di linea”, che impone restrizioni ai veicoli NCC autorizzati da altri comuni, quindi non da Roma, ma che entrano nel territorio capitolino. Sistema Trasporti e Star Service Rome, due associazioni di categoria, avevano impugnato il regolamento davanti al TAR del Lazio, che aveva dichiarato il ricorso inammissibile con la sentenza del 3 gennaio 2024. I ricorrenti avevano quindi appellato la decisione, ma il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità delle restrizioni il 20 marzo 2025.

Roma, le motivazioni della sentenza sul ‘Regolamento Raggi’

Secondo il Consiglio di Stato, l’appello era infondato nel merito. Il regolamento impugnato prevede che gli operatori NCC con autorizzazioni rilasciate da altri comuni debbano fornire un’autocertificazione per accedere a Roma e alle ZTL, limitando l’accesso sulla base della durata dei servizi richiesti. Questa misura, sostiene il tribunale, non rappresenta una discriminazione ingiustificata ma un legittimo strumento di regolazione del traffico urbano. Inoltre, gli operatori NCC autorizzati da Roma Capitale risultano avvantaggiati sul piano concorrenziale, poiché non sono soggetti alle stesse restrizioni.

Le argomentazioni del Comune di Roma e delle controparti

Sistema Trasporti aveva contestato la decisione del TAR, sostenendo che il regolamento creava una disparità tra gli NCC locali e quelli autorizzati da altri comuni. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha sottolineato che l’interesse collettivo alla regolamentazione del traffico supera l’interesse specifico di singoli operatori. Inoltre, l’associazione non ha dimostrato di rappresentare esclusivamente soggetti svantaggiati dalla misura, rendendo il ricorso inammissibile. Star Service, invece, ha presentato un ricorso individuale, ma la sua domanda è stata respinta in quanto il regolamento non lede alcun diritto soggettivo.

L’impatto delle restrizioni per Roma

Le norme introdotte con il “Regolamento Raggi” mirano a ridurre la congestione urbana e a garantire un controllo più efficace sui veicoli NCC attivi sul territorio di Roma. Con l’obbligo di autocertificazione, il Comune può monitorare il numero di veicoli in circolazione e limitare l’accesso alle aree più trafficate. Questo meccanismo è stato giudicato legittimo poiché non introduce una discriminazione arbitraria ma si basa su criteri chiari e oggettivi.

Conclusioni

La decisione del Consiglio di Stato rappresenta una vittoria per Roma Capitale e conferma la validità delle politiche di regolamentazione del trasporto pubblico non di linea. Le restrizioni per gli NCC provenienti da altri comuni restano in vigore, con l’obiettivo di migliorare la mobilità cittadina e ridurre il traffico nelle zone più congestionate. La sentenza chiude definitivamente la disputa legale, confermando che il regolamento rispetta le norme vigenti e tutela l’interesse pubblico.