Roma-Lido inaccessibile per ciechi e ipovedenti. Cotral: ‘Prenotate prima’, il Municipio: ‘Soluzione lesiva della dignità’
Viaggiare sulla Metromare, ex Roma-Lido, è una lotta quotidiana. Ma per ciechi e ipovedenti la sfida diventa quasi insormontabile. Premere un pulsante per salire a bordo di un treno può sembrare un gesto banale, ma per chi non può vedere, è un ostacolo che rende ogni viaggio una roulette russa. Ciechi e ipovedenti, per poter usufruire del servizio, dovrebbero prendere appuntamento. Non è uno scherzo, ma “semplicemente” la Metromare, ex Romalido. E nel 2024, con il Giubileo già iniziato, è uno scenario inaccettabile. La linea gestita da Cotral si rivela ancora una volta tra le più criticate d’Italia, e questa volta finisce nel mirino della Procura.
A tutti i problemi da sempre lamentati dagli utenti, si aggiunge anche questo, che discrimina persone che già soffrono una condizione di disagio.
Il caso in Procura
Ma ora il caso della Roma-Lido, una delle linee ferroviarie più criticate d’Italia, finisce in Procura. Il X Municipio di Roma ha depositato un esposto presso la caserma dei carabinieri di Ostia e direttamente alla procura di Roma, accusando Cotral, l’agenzia regionale responsabile della linea, di violare i diritti delle persone disabili. Al centro della controversia, il sistema di apertura delle porte dei treni, che prevede l’utilizzo di un pulsante al posto del meccanismo automatico.
L’esposto, firmato dagli assessori alle politiche sociali Denise Lancia e ai lavori pubblici Guglielmo Calcerano, insieme ai presidenti delle commissioni Mobilità, Politiche sociali e Pari opportunità, sottolinea come il nuovo sistema rappresenti un ostacolo insormontabile per le persone cieche e ipovedenti. Il presidente del X Municipio, Mario Falconi, è stato informato dell’iniziativa.
Sistema discriminatorio e pericoloso
Ma qual è esattamente il problema? Tutto dipende dal fatto che da alcuni mesi le porte delle carrozze sulla linea Roma-Lido non si aprono più automaticamente. I passeggeri, per poter accedere ai treni, devono premere un pulsante situato a lato delle porte. Secondo l’associazione Ostia Disabili Visivi e l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti questo sistema impedisce alle persone non vedenti di accedere ai treni in sicurezza. Identificare il pulsante nei pochi secondi in cui il treno sosta alla banchina è un’impresa ardua, che spesso le costringe a camminare lungo il convoglio, rischiando di cadere nello spazio tra banchina e vagone. Una situazione non solo discriminatoria, ma anche estremamente pericolosa.
L’alternativa offerta da Cotral prevede che le persone con disabilità visive debbano avvisare in anticipo attraverso un numero verde, specificando l’orario del viaggio. Una volta in stazione, dovrebbero attendere l’assistenza di un operatore per premere il pulsante. Secondo il X Municipio questa soluzione è inadeguata e lesiva della dignità personale.
La normativa violata e i precedenti giuridici
Il Municipio ha richiamato la normativa nazionale contro le discriminazioni indirette e altre disposizioni legislative che tutelano i diritti delle persone con disabilità. Già nel 2020, il Comune di Roma era stato condannato dal Tribunale per la presenza di barriere architettoniche nella stazione di Ostia Antica, quando la linea era ancora gestita da Atac. Ora, la responsabilità si sposta su Cotral, che ha assunto la gestione della linea nel frattempo.
L’assessore Calcerano: “Sistema non adatto”
“Come Municipio X abbiamo preparato e inviato una nota – ci ha spiegato l’assessore Calcerano – su quanto sta accadendo sulla linea Roma Lido al Ministero dei Trasporti e a quello per la Disabilità, oltreché alla Autorità di regolazione per i Trasporti, a Cotral, a Regione Lazio e alla Corte dei Conti. Con questo sistema a schiacciamento i non vedenti o ipovedenti non riescono ad accedere alle carrozze. Quindi abbiamo richiamato la normativa nazionale sulle discriminazioni indirette e anche altri tipi di normative. Tale nota è stata anche inviata alla procura di Roma e consegnata ai carabinieri di Ostia”.
Cosa fa il nuovo Cda?
Ci si chiede quindi quale sia l’attenzione che Cotral da all’utente/passeggero. Eppure, quando è stato nominato il nuovo Cda, formato dal presidente Manolo Cipolla e dalle due consigliere Maria Beatrice Scibetta e Barbara Mannucci, erano stati fatti squilli di tromba. I nomi erano arrivati dopo lotte intestine, sul filo di lana (o in scadenza?) e, da quanto “sarebbe dovuto essere”, avrebbero dovuto riportare la tranquillità all’interno dell’azienda partecipata della Regione Lazio, facendo riprendere a funzionare a dovere il servizio.
E invece, per quanto riguarda la Metromare (ma pure per la Roma-Viterbo) continuano ad arrivare segnalazioni di disservizi, anche gravi. Eppure dal lato dall’azienda continuano ad arrivare solo comunicati “zucchero e miele”, dove sembra che tutto vada bene e che i viaggiatori siano tutti contenti.
Il Comitato Pendolari: “Azienda poco sensibile ai disabili”
“Il problema dell’apertura manuale e non automatica non è il solo”, spiega Maurizio Messina, presidente del Comitato Pendolari Roma-Lido. “Fino a un mese fa c’era anche quello del mancato avviso sonoro delle fermate. E ciechi e ipovedenti non sapevano dove si trovavano. Solo su nostra proposta e progetto l’azienda ha inserito gli avvisi sonori. Stessa cosa per Astral, che si occupa delle stazioni: anche lì non c’erano gli avvisi sonori. Sono aziende poco attente ai disabili e a chi ha problemi”.
Per quanto riguarda le aperture manuali, per Messina le giustificazioni date da Cotral (risparmio energetico e minore possibilità di guasto delle porte) sono entrambe non sostenibili. “I treni sono gli stessi utilizzati per la Metro A: perché lì le porte sono automatiche? Lì non si rompono o non si consuma corrente?”
“La gestione Colaceci è stata molto negativa, ma quella targata Cipolla sembra essere comunque sullo stesso binario. Finora, infatti, oltre alla questione dei portatori di handicap, dobbiamo ricordarci che il servizio, da quando è cambiato il Cda, è comunque tuttora disastroso. Molto disastroso”, conclude il presidente del Comitato Pendolari.
Pendolaria conferma: Metromare tra le peggiori linee d’Italia
Non sorprende che l’ultimo rapporto di Legambiente Pendolaria collochi la Metromare tra le peggiori tratte ferroviarie del Paese. “Un disastro su rotaia”, con appena 6-7 treni funzionanti e una flotta vecchia di oltre 33 anni. I numeri sono impietosi: solo nei primi dieci mesi del 2024, più di 5.000 corse sono state soppresse sulla Roma-Viterbo, mentre i lavori di manutenzione promessi sulla Metromare continuano a slittare. La chiusura prevista per il 2023? Rimandata alla fine del 2025.
Lazio: record negativo per i trasporti su ferro
Il rapporto di Pendolaria rivela un altro dato allarmante: il Lazio è la terzultima regione in Italia per numero di utenti del trasporto pubblico ferroviario. “Negli ultimi 15 anni, il numero di viaggiatori giornalieri è crollato del 34%, passando da oltre 600.000 a meno di 350.000.” Un declino che riflette la scelta di molti di affidarsi al trasporto privato, aggravando traffico e inquinamento.
I treni della Cotral, con un’età media di 33 anni, sono il simbolo di anni di mancati investimenti e scelte politiche fallimentari. Mentre in altre regioni si rinnova, il Lazio resta indietro, pagando un prezzo altissimo in termini di qualità della vita e accessibilità.
Quando arriveranno risposte concrete?
La Metromare continua a rappresentare una ferita aperta nel trasporto pubblico romano. E ora, con il Giubileo 2025 alle porte, le aspettative di interventi rapidi e risolutivi sono più alte che mai. Ma finché le priorità rimangono altre, i passeggeri – soprattutto i più vulnerabili – continueranno a pagare il prezzo più alto. “Viaggiare dovrebbe essere un diritto per tutti, non un privilegio per pochi”, concludono i pendolari e le associazioni.