Roma, Lulù Salassiè parla dopo la condanna: “Bortuzzo? Mi ha tradita. Non l’ho mai aggredito fisicamente”

Lucrezia “Lulù” Selassié, ex concorrente del Grande Fratello Vip, rompe il silenzio a poche settimane dalla condanna per atti persecutori nei confronti del nuotatore Manuel Bortuzzo. La sentenza, giunta al termine di un rito abbreviato, ha acceso nuovamente i riflettori su una vicenda che intreccia cronaca giudiziaria, relazioni sentimentali e mondo dello spettacolo.
In un’intervista a Fanpage e nel podcast “Seconda Vita” di Gabriele Parpiglia, Lulù ha raccontato la sua verità. Nessuna aggressione, nessuna violenza fisica, ma solo il dolore per un amore finito male. E un’accusa che, secondo lei, ha cambiato per sempre la sua vita.

Una storia vissuta nell’ombra
Secondo il racconto di Lulù, la relazione con Manuel Bortuzzo sarebbe andata avanti ben oltre la rottura annunciata pubblicamente. Una relazione mantenuta nel segreto, su richiesta di lui, che avrebbe imposto una distanza pubblica nonostante la continuità del legame.
Selassié afferma di aver accettato questa condizione per amore, sentendosi però svilita e messa da parte. Una relazione che, nelle sue parole, l’avrebbe logorata emotivamente, spingendola verso uno stato di fragilità psicologica che ha avuto ripercussioni anche dopo la fine del rapporto.
La crisi emotiva e l’isolamento
Dopo la denuncia e l’avvio del procedimento penale, Lulù racconta di aver vissuto un periodo di grave crisi personale. Nei giorni della sentenza ha parlato sui social del “momento più buio” della sua vita, fatto di isolamento, apatia e profonda depressione. Una spirale negativa da cui, ammette, non è ancora uscita del tutto. La pressione mediatica e il peso delle accuse l’hanno costretta a un lungo ritiro dalla vita pubblica e professionale, con effetti tangibili anche sulla sua salute mentale.
L’episodio in ospedale e la smentita
Tra i fatti contestati a Lulù c’è una presunta irruzione all’interno dell’ospedale di Latina, dove Manuel si trovava per accertamenti clinici. L’episodio, risalente all’aprile 2022, è stato smentito categoricamente dalla giovane, che sostiene di non aver mai avuto comportamenti aggressivi. Secondo la sua versione, sarebbe stata una semplice visita, agevolata dal personale sanitario. Nessuna rottura, nessun atto violento: solo il desiderio, dice, di esserci per una persona che all’epoca riteneva ancora parte della sua vita.
Il braccialetto elettronico e la scelta del rito abbreviato
La decisione di accettare un rito abbreviato nonostante la convinzione della propria innocenza, spiega Selassié, è stata dettata da necessità pratiche. Tempi lunghi, costi legali e impatto professionale hanno influito sulla scelta. Il vincolo del braccialetto elettronico ha limitato la sua libertà personale e la sua attività lavorativa, creando ulteriore frustrazione. L’episodio che più l’ha colpita è stato proprio il momento in cui è stato applicato il dispositivo: “Un crollo emotivo”, lo definisce.
Madeira e le accuse di aggressione
L’episodio centrale dell’intera vicenda risale all’aprile 2024, durante un soggiorno a Madeira. Secondo l’accusa, Manuel Bortuzzo sarebbe stato aggredito fisicamente in albergo. Lulù nega con fermezza ogni violenza, definendo la ricostruzione dei fatti falsa e infondata. In attesa dell’appello, si dice pronta a difendere con ogni mezzo la propria innocenza e a far emergere la sua verità in sede legale.
Il dolore del tradimento e le ripercussioni familiari
Oltre alla vicenda giudiziaria, per Lulù il colpo più duro sarebbe stato il tradimento umano. La denuncia da parte di Bortuzzo, racconta, avrebbe colpito non solo lei ma anche la sua famiglia, coinvolta emotivamente e mediaticamente. Le sorelle e i genitori, sostiene, avrebbero assistito alla prosecuzione del rapporto anche nei mesi oggetto della denuncia. Per questo la parola “tradimento” ritorna spesso nelle sue dichiarazioni, come simbolo di una frattura insanabile.
“Non sono una stalker”: la replica finale
Nel respingere le accuse, Lulù si distacca con forza dall’etichetta che le è stata affibbiata. Non si riconosce nel ruolo di “stalker”, e anzi, definisce l’intera vicenda come una tragica incomprensione. Il suo errore, dice, è stato quello di amare troppo. Sottolinea inoltre di non aver mai compiuto atti di violenza fisica, come confermato in un’anticipazione dell’intervista a Parpiglia pubblicata su Instagram: “Non ho mai picchiato Manuel Bortuzzo, è falso”.
Un addio definitivo
Oggi, Selassié ha chiuso ogni ponte con il passato. Alla domanda se intenda ancora parlare con l’ex compagno, la risposta è secca: “Mai più”. Nessuna riconciliazione all’orizzonte. Solo il desiderio di ricostruire la propria immagine e la propria serenità. Sullo sfondo, una vicenda che mescola sentimenti, accuse e dolore, e che difficilmente verrà dimenticata.