Roma, maxi furto in casa di un ex ambasciatore: ladri in fuga con 80.000 euro, caccia alla banda
E’ rientrato a casa e ha ritrovato tutto sottosopra. La cassaforte era vuota, l’armadio era stato aperto e dei suoi preziosi, purtroppo, più nessuna traccia. L’ennesimo furto in appartamento a Roma, ancora ladri in azione e in fuga con un ricco bottino. Stavolta ‘protagonista’ un ex ambasciatore italiano, in pensione, un 85enne che si è ritrovato con l’abitazione, in zona Piazza Bologna, completamente messa a soqquadro.
Il furto in casa dell’ex ambasciatore a Piazza Bologna
Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, i poliziotti sono riusciti a ricostruire la dinamica. Tre ladri hanno fatto irruzione nell’abitazione e lo hanno fatto ‘arrampicandosi’ dai tubi del gas. Poi una volta dentro con la fiamma ossidrica hanno aperto la cassaforte e hanno portato via tutto quello che c’era all’interno: gioielli in oro, lingotti, argenteria. E sono scappati con un bottino dal valore di circa 80.000 euro.
In fuga (anche) con una pistola
Oltre ai preziosi, l’ex ambasciatore ha notato che in casa mancava anche la sua pistola, regolarmente detenuta. L’arma, una pistola calibro 7.65, era nascosta all’interno di un armadio, che i ladri hanno aperto.
Sul posto anche la Polizia Scientifica per tutti i rilievi del caso. Ora è caccia alla banda, che ha messo a segno un maxi colpo. Con la scia dei furti in abitazione, che sembra non abbia nessuna intenzione di arrestarsi.
Roma, rapinati in casa a piazza Bologna: minacciati con un cacciavite, bottino da 300 mila euro
Un altro maxi furto più di un mese fa
Più di un mese fa, sempre in zona Piazza Bologna, un maxi furto. Tre banditi con il volto coperto sono riusciti a farsi consegnare un bottino di 300 mila euro, tra soldi contanti e gioielli. Momenti di terrore vissuti da una coppia di anziani, 79 anni lei, 82 lui. I due si trovavano all’interno del loro appartamento di via Antonio Gallonio, quando tre malviventi si sono introdotti in casa passando per la finestra dello studio.
I tre, minacciandoli con il cacciavite, li hanno costretti ad aprire la cassaforte. “Parlavano con un forte accento sud americano”, hanno detto gli anziani ai poliziotti intervenuti in seguito.