Roma, maxi operazione antidroga: sgominata rete criminale tra Spinaceto e Laurentino 38, 10 arresti

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Un’organizzazione ben strutturata, radicata nella periferia sud-ovest di Roma, che gestiva lo spaccio di cocaina con un sistema quasi aziendale. È quanto emerso dall’indagine della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che ha portato all’esecuzione di 10 misure cautelari contro un gruppo criminale guidato da un 49enne di origini calabresi, noto nell’ambiente con i soprannomi di “il tennista” o “zia“.

La scoperta degli appartamenti

L’inchiesta è iniziata alla fine del 2021, quando gli agenti del commissariato Spinaceto hanno intercettato i movimenti sospetti di alcuni individui già noti alle forze dell’ordine. Da lì, l’attività investigativa ha svelato una rete criminale ben organizzata, con due appartamenti-bunker usati come base per lo stoccaggio e lo spaccio della droga.

Grazie a una stretta collaborazione tra la Squadra Mobile e gli agenti di Spinaceto, gli investigatori hanno ricostruito il modus operandi del gruppo, che operava principalmente nei quartieri di Spinaceto e Laurentino 38.

Il “Tennista”: il boss che gestiva tutto

A capo della banda c’era “il tennista“, che gestiva ogni dettaglio: dalla fornitura della cocaina ai pusher, fino alla contabilità dei guadagni. Era lui a stabilire la quantità di droga da distribuire settimanalmente e, in caso di arresti, si occupava persino delle spese legali e del sostegno economico alle famiglie degli affiliati.

Per rifornire la piazza di spaccio, il boss si affidava a una rete di pusher, supportati da un braccio destro che fungeva da corriere: ritirava le dosi nei covi e le distribuiva agli spacciatori. Una catena ben strutturata che garantiva il flusso costante della droga nelle strade della Capitale.

Affari d’oro e un arsenale per il controllo del territorio

Le indagini hanno permesso di stimare che il gruppo movimentava tra 2 e 3 kg di cocaina al mese, generando un giro d’affari milionario. Inoltre, gli investigatori hanno scoperto che la banda disponeva di un’arma da fuoco, usata per imporre il proprio dominio sulle piazze di spaccio.

Durante le perquisizioni, sono stati trovati anche strumenti per il taglio, la pesatura e il confezionamento della droga, confermando la capacità del gruppo di operare su larga scala. L’operazione di oggi segna un duro colpo per il traffico di droga nella Capitale, dimostrando ancora una volta l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare le organizzazioni criminali che operano sul territorio.