Roma, mezzi pubblici Atac ancora inaccessibili ai disabili: la video denuncia

Roma, nel cuore dell’Europa, nella capitale d’Italia, accedere ai mezzi pubblici può ancora trasformarsi in un incubo per chi vive con disabilità. È quanto emerge da una recente video-denuncia pubblicata sulla pagina social Welcome to Favelas, che documenta le enormi difficoltà che i cittadini disabili affrontano quotidianamente per muoversi a Roma. Il video mostra in modo inequivocabile un dato sconcertante: nel 2025, Roma è ancora lontana dall’essere una città inclusiva.
Metropolitana di Roma: un servizio a metà
Una delle criticità più gravi riguarda la rete metropolitana. Gli ascensori presenti in molte stazioni risultano spesso guasti o inattivi. Ancora più grave, dopo un certo orario serale non è presente alcun operatore in grado di attivare le piattaforme elevatrici, rendendo l’accesso completamente impossibile per chi si sposta in carrozzina. In alcune fermate, i percorsi alternativi non sono segnalati o risultano impraticabili. Una situazione che rende il trasporto su rotaia inaccessibile in molti tratti, nonostante la presenza teorica di infrastrutture dedicate.

Autobus di Roma: tecnologia vecchia su mezzi nuovi, disagi quotidiani
La situazione non migliora per quanto riguarda i bus Atac. Sebbene siano dotati di pedane per l’accesso delle carrozzine, queste risultano essere a funzionamento manuale. L’attivazione richiede l’intervento dell’autista, il quale deve abbandonare temporaneamente la cabina di guida per estrarre e posizionare la pedana. Questo rallenta notevolmente il servizio, sia durante la salita che la discesa del passeggero disabile. In una città che punta a ridurre l’uso dell’auto privata, un simile sistema appare ormai obsoleto e inefficiente
Una denuncia che non può restare inascoltata a Roma
Il video diffuso ha riacceso il dibattito pubblico e sollevato un’ondata di indignazione. Sui social, migliaia di utenti hanno commentato esprimendo solidarietà e rabbia per una situazione che perdura da anni. Il malfunzionamento dei dispositivi di accesso e l’assenza di personale dedicato nelle ore serali non sono novità. Da tempo le associazioni che tutelano i diritti delle persone con disabilità denunciano queste carenze. Ma finora, gli interventi strutturali sono stati pochi e frammentari.
Una città che esclude
Quella che dovrebbe essere una rete a servizio di tutti si trasforma, per molti, in una barriera invisibile. Le barriere architettoniche non si trovano solo nei palazzi storici o nelle strade antiche, ma anche e soprattutto nei luoghi dove il progresso dovrebbe garantire uguaglianza e accesso. Roma, con la sua storia millenaria e il suo ruolo di capitale, continua a escludere una parte della cittadinanza dal diritto fondamentale alla mobilità.
Urge un intervento immediato
Le soluzioni esistono: ascensori funzionanti, pedane automatiche, presenza continua di operatori qualificati. Ciò che manca è la volontà politica e un piano strategico a lungo termine. In un’epoca in cui l’inclusività è al centro del dibattito pubblico, lasciare indietro chi ha bisogno di supporto per vivere la città è un fallimento collettivo. È il momento che le istituzioni intervengano con decisione, per trasformare la denuncia in azione concreta. Perché nel 2025, l’inaccessibilità non può più essere tollerata.