Roma, mezzi pubblici inaccessibili ai disabili: la Regione Lazio accoglie cittadini e associazioni
Sui mezzi pubblici Roma e provincia vi sono ancora barriere architettoniche che non permettono una normale fruizione dei trasporti ai cittadini portatori di disabilità: un problema che riguarda indistintamente tutti i mezzi, treni, bus, metro e tram. E che coinvolge la Capitale, ma anche i tantissimi comuni della provincia, ma anche dell’intera Regione Lazio. Per questo motivo domani proprio in Regione è in programma una audizione congiunta in programma domani, 17 settembre, presso il Consiglio regionale del Lazio rappresenta un passaggio chiave per il futuro dell’accessibilità nei trasporti pubblici.
Roma, mezzi pubblici inaccessibili ai disabili
Focus su Roma, ma non solo. Convocata dai presidenti delle commissioni Trasporti e Integrazione sociosanitaria, Cosmo Mitrano e Alessia Savo, la riunione è vista come un’occasione cruciale per affrontare il problema delle barriere architettoniche e garantire alle persone con disabilità, sia temporanee che permanenti, il pieno accesso ai mezzi di trasporto, non solo a Roma ma in tutto il Lazio.
David Nicodemi, Presidente dell’Associazione TrasportiAmo, ha espresso in una nota il suo auspicio affinché l’incontro porti a un impegno concreto: “Ci aspettiamo che da questa audizione emergano soluzioni definitive per l’abbattimento delle barriere fisiche, tattili e sensoriali che ancora oggi ostacolano la piena fruizione dei trasporti pubblici per le persone con disabilità.”
La Regione Lazio accoglie cittadini e associazioni
Nicodemi ha inoltre sottolineato come la questione dell’accessibilità nei trasporti rimanga una priorità non risolta, nonostante l’importanza del tema. “È compito delle istituzioni e della politica trovare e attuare le soluzioni necessarie”, ha aggiunto. Il presidente di TrasportiAmo ha voluto ricordare anche il caso di Maria Cristina Abballe, una cittadina di Rignano Flaminio costretta a portare in tribunale la Regione Lazio per ottenere il superamento delle barriere architettoniche nella stazione ferroviaria locale e l’acquisto di sollevatori per le stazioni lungo la linea Roma-Civita Castellana-Viterbo.
“Il caso della signora Abballe, madre di Alessandro, un ragazzo con grave disabilità, è un esempio paradossale di come le istituzioni abbiano fallito nel tutelare i diritti delle persone con disabilità. È fondamentale che episodi come questi non si ripetano”, ha concluso Nicodemi, auspicando che l’audizione di domani non si limiti a parole di circostanza, ma produca azioni concrete per migliorare la vita quotidiana di molti cittadini.
L’attenzione resta alta su un tema che tocca direttamente la qualità della vita delle persone con disabilità, e che riguarda un diritto fondamentale: la possibilità di accedere ai servizi pubblici in modo autonomo e dignitoso.