Roma: “Mi hai rotto lo specchietto: o paghi o vieni a cena (con dopocena) con me”, decine di segnalazioni per il truffatore
Non bastava la classica truffa dello specchietto, con il truffatore che prova a estorcere il denaro alla vittima, facendole credere che ha urtato la sua auto. E che, in seguito all’urto, che in realtà non c’è mai stato, si è rotto lo specchietto, che adesso deve essere risarcito. Adesso a Roma la truffa si è evoluta, grazie all’uomo che, da qualche settimana, gira a bordo di una Citroen C 3 bianca con targhe contraffatte.
Le minacce alle vittime
L’uomo adocchia le vittime scegliendo solo donne. Blocca le loro auto, aggredisce verbalmente le conducenti e inizia a minacciarle, chiedendo soldi per il presunto danno allo specchietto della C3. Ma se la donna è anche una bella ragazza la tecnica cambia.
Il truffatore, infatti, invece del denaro chiede prestazioni sessuali. Invita la vittima a cena (ma chi pagherebbe?) con dopocena incluso, esplicitamente. E allunga subito le mani.
Il racconto delle vittime
A raccontare l’accaduto sono le stesse vittime alla pagina social Welcome to Favelas, che sta raccogliendo decine di testimonianze. E una ragazza è riuscita persino a fotografare l’uomo che poco prima l’aveva molestata, chiedendole una prestazione sessuale. L’uomo è stato denunciato più volte, ma finora non è sarebbe stato identificato perché adotta il trucco delle targhe false.
Le targhe false
Non una, ma tante targhe false, appartenenti ad auto di persone che, con la truffa, non hanno nulla a che fare. “A me ha lanciato un sasso sulla macchina (comprata con sacrifici da meno di un anno) in via Ostiense, all’altezza ristorante “Peperoncino” e supermercato Conad. Ha provato a fregarmi ma mi sono immediatamente chiusa dentro l’auto, ho chiamato i carabinieri ed è scappato. Sono riuscita a prendere la targa che, una volta in questura per fare la denuncia, risultava di una famiglia senza precedenti in Veneto”, racconta Gaia.
Ma la testimonianza di Alessio fa riflettere. “Questo va in giro a Roma da anni, ha solo cambiato il target delle vittime con il tempo. Un paio di anni fa stava parcheggiato con la sua C3 bianca sul fianco destro di via Ostiense, in direzione Piramide, poco prima di un semaforo. Mi ero accostato per via del rosso al semaforo. Lui stava seduto in macchina, con il finestrino abbassato. Appena il semaforo è diventato verde, sono ripartito e dopo qualche secondo me lo rivedo dietro che mi segue e comincia prima ad usare gli abbaglianti e poi il clacson. Non mi sono fermato e sono andato dritto e ha iniziato a inseguirmi. Dopo un po’, vedendo che non gli davo retta ha desistito, urlandomi credo qualcosa. L’ho rivisto poi qualche giorno dopo sempre appostato su via Ostiense e dintorni, poi è sparito e speravo che qualcuno l’avesse finalmente fatto beccare dalla polizia. Invece a quanto pare è ancora in giro, ma ha solo cambiato zona. Allucinante che non si sia beccato ancora una denuncia e non l’abbiano già sbattuto dentro”.