Roma, murales e striscione al liceo Manara: “Studenti non insultino Stato”

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Saccheggi, distruzioni, insulti allo Stato e della ripetuta compromissione del diritto allo studio. Fabrizio Santori e Giovanni Picone, capigruppo della Lega rispettivamente in Campidoglio e in Municipio Roma XII, hanno espresso preoccupazione per i recenti avvenimenti che hanno coinvolto il liceo Manara, incluso uno striscione esposto nel cortile interno della scuola durante l’intervallo, ritenuti offensivi verso lo Stato, nonché atti di vandalismo durante l’occupazione scolastica.

Proteste e danni

Secondo la dichiarazione, i danni alla palestra recentemente ristrutturata con fondi europei e la compromissione del diritto allo studio rappresentano un serio problema. Sebbene il diritto a manifestare sia un pilastro democratico, la questione si complica quando le proteste sfociano in atti che minano il bene pubblico e l’ordine scolastico. Santori e Picone sottolineano come l’occupazione non solo abbia lasciato segni materiali sull’edificio, ma abbia anche creato un clima di tensione e sopraffazione.

La vicenda di Ramy

Un punto particolarmente delicato è l’uso della tragica vicenda di Ramy, che secondo i leghisti sarebbe stato strumentalizzato per esprimere posizioni oltraggiose verso lo Stato. Questo elemento richiama il dibattito su come i giovani affrontano temi sociali e politici nelle scuole, dove spesso la dialettica rischia di polarizzarsi tra estremismi.

Narrativa che alimenta conformismo

Santori e Picone attribuiscono le responsabilità a quella che definiscono una “certa sinistra estrema”, accusata di imporre una narrativa che alimenta conformismo, nostalgia della violenza, e mancanza di rispetto per le istituzioni. La nota evidenzia come volantini e manifesti dimostrino un apparente paradosso: da una parte, l’invocazione al dialogo, dall’altra, comportamenti che lo rendono impraticabile.

Azioni decise per identificare i responsabili

I rappresentanti della Lega richiedono azioni decise per identificare i responsabili, suggerendo che le sospensioni non siano sufficienti a contrastare il fenomeno. La necessità di proteggere gli spazi scolastici come luoghi di formazione e confronto costruttivo, senza cedere a vandalismi o soprusi, emerge come una priorità. “Chiediamo vengano individuati e perseguiti non soltanto tutti i responsabili dei danni che la scuola ha già subito, non bastano le sospensioni, ma anche coloro che hanno affisso presso la palestra uno striscione con una scritta oltraggiosa contro lo Stato prendendo a pretesto la tragica vicenda del giovane Ramy” commentano Santori e Picone.

L’episodio del liceo Manara apre uno spunto di riflessione più ampio sul ruolo delle scuole come laboratori di cittadinanza attiva e critica. Se da un lato è fondamentale garantire ai giovani la possibilità di esprimersi e confrontarsi su temi rilevanti, dall’altro è essenziale farlo nel rispetto delle regole, delle istituzioni e dei beni comuni. Le istituzioni, i docenti e le famiglie hanno il compito di guidare gli studenti verso una partecipazione consapevole e costruttiva, capace di generare cambiamenti senza scivolare nella violenza o nella provocazione.