Roma, nessuno ripulisce o interdice l’accesso al ‘sottopasso degli orrori’ a 48 ore dallo stupro

Due immagini del sottopasso nei pressi di Piazza Pia, a Roma

Roma, a due giorni dalla brutale aggressione avvenuta nel sottopasso di Porta Pia, nel quartiere Nomentano, la situazione di degrado nell’area resta immutata. Il tunnel sotto via XX Settembre, teatro dello stupro e della rapina ai danni di una donna di 42 anni all’alba di lunedì, continua a essere invaso da rifiuti, materassi, siringhe e spazzatura. Nonostante la gravità del crimine, nessun intervento di bonifica è stato effettuato, e l’area rimane in uno stato di abbandono. Alimentando il senso di insicurezza tra i cittadini.

Roma, nessuno ripulisce o interdice l’accesso al ‘sottopasso degli orrori’

Questo sottopasso era stato oggetto di una ristrutturazione tra il 2018 e il 2019, quando vennero installate nuove luci e segnaletica per garantire maggiore sicurezza. Tuttavia, pochi mesi dopo la riapertura, la zona è tornata a essere un luogo di rifugio per senzatetto e persone in difficoltà, con un crescente degrado che non è stato adeguatamente contrastato. Le autorità erano state avvertite più volte della situazione critica attraverso segnalazioni, ma la risposta è stata finora insufficiente.

A 48 ore dallo stupro di Roma, tutto tace a livello istituzionale

Nel frattempo, a livello comunale, è emersa una proposta per accelerare i progetti di riqualificazione dei sottopassi urbani, incluso quello di Porta Pia. La presidente dell’Aula, Svetlana Celli, insieme ai consiglieri Yuri Trombetti e Riccardo Corbucci, ha avanzato l’idea di affidare questi spazi a realtà commerciali e associative. L’obiettivo sarebbe quello di trasformarli in aree vivibili, magari destinandoli ad attività culturali, cooperative del verde o aziende tecnologiche, al fine di rigenerare questi luoghi e contrastare il degrado urbano.

Il sottopasso degli orrori è una minaccia costante per i residenti di Roma

Nonostante l’iniziativa in Campidoglio, la situazione nel quartiere rimane critica. La preoccupazione per la sicurezza è crescente, specialmente nelle ore serali, a causa del rischio di aggressioni o episodi di microcriminalità. Il sottopasso di Porta Pia, in particolare, rappresenta una minaccia costante per chi lo attraversa quotidianamente. Il degrado non solo alimenta l’insicurezza, ma mina anche la qualità della vita di chi vive e lavora nella zona.

È evidente che la riqualificazione del sottopasso non può più essere rimandata. Dopo il grave episodio di violenza, diventa necessario un intervento immediato non solo per bonificare l’area. Ma anche per restituirle un ruolo più sicuro e integrato nel tessuto urbano. Le autorità locali sono chiamate a rispondere con misure concrete. Affinché simili episodi non si ripetano e le zone abbandonate della città tornino a essere luoghi sicuri per tutti.