Roma, ‘Non ti paghiamo’: ambulante derubato e accoltellato a Piazzale Flaminio
Violenta aggressione ieri ai danni di un venditore ambulante a Roma. Si sono avvicinati e hanno preso degli oggetti dalla bancarella, senza pagare. E, quando il proprietario ha provato a protestare, uno di loro, di tutto rimando, lo ha accoltellato. È successo nel pomeriggio di ieri, 18 novembre, a Piazzale Flaminio.
L’aggressione: accoltellato per difendere la sua merce
La vittima è un venditore ambulante di 45 anni, originario del Bangladesh. Sul posto è arrivata un’ambulanza del 118 e una pattuglia della polizia di stato, ma degli aggressori ormai non c’era più traccia. Secondo il racconto dell’ambulante agli agenti, alcuni uomini si sono avvicinati alla sua bancarella e hanno iniziato a prendere oggetti senza pagare. Quando il venditore ha chiesto loro di restituire la merce, uno degli aggressori ha estratto un coltello e lo ha colpito alla spalla sinistra.
Ferito e sotto shock, l’uomo è stato soccorso e portato all’ospedale Umberto I, dove i medici hanno diagnosticato una prognosi di 8 giorni. Nel frattempo, la polizia ha avviato un’indagine per risalire ai responsabili.
Non è un caso isolato: un rider accoltellato pochi giorni fa
L’aggressione al venditore ambulante non è un episodio isolato. Solo pochi giorni fa, il 3 novembre, un rider di 31 anni è stato accoltellato e rapinato a Campo Ascolano, vicino Torvaianica. In quel caso, l’aggressore, un 21enne italiano, aveva simulato un ordine di cibo per tendere un’imboscata. Quando il rider ha consegnato la pizza, l’uomo lo ha accoltellato e derubato.
Grazie alle indagini, i Carabinieri di Pomezia sono riusciti a identificare e fermare il responsabile, già noto alle forze dell’ordine, ora accusato di rapina e lesioni.
La violenza urbana: un problema sempre più grave
Questi episodi sottolineano un problema crescente di insicurezza e violenza urbana. Venditori, rider e lavoratori spesso diventano bersagli facili per chi non si fa scrupoli ad agire con brutalità. Le forze dell’ordine sono al lavoro per contrastare il fenomeno, ma l’allarme resta alto tra chi, ogni giorno, si trova a fare i conti con una realtà sempre più pericolosa.