Roma, occupati altri due licei, ma non è solo protesta: c’è pure il party (a pagamento)
Ancora licei occupati a Roma. E stavolta si fa pure festa. La protesta nei licei della Capitale cambia volto e si trasforma in un mix di rivendicazioni e divertimento. Al liceo Virgilio, nel cuore di Roma, gli studenti hanno deciso di spingersi oltre il classico schema di cortei e assemblee. Tra striscioni e slogan, sabato 7 dicembre è andato in scena un Savage party, come pubblicizzato dagli stessi studenti, un evento con tanto di dj set e biglietto d’ingresso per i partecipanti esterni, al costo di 3 euro. Una serata che ha fatto ballare non solo gli studenti dell’istituto di via Giulia ma anche giovani provenienti da altre scuole.
Licei occupati tra musica e dissenso
Mentre al Virgilio si festeggiava, il weekend ha visto altre occupazioni accendersi in città. Nella notte tra sabato e domenica, gli studenti del liceo scientifico Morgagni e del classico Manara, entrambi a Monteverde, si sono organizzati tra fumogeni, cori e striscioni. Queste occupazioni si aggiungono a quelle di altri licei storici romani come il Visconti, il Montessori, il Rossellini, e molte altre scuole già mobilitate nelle scorse settimane.
I presidi e il ministro in trincea
Le proteste non hanno lasciato indifferenti i dirigenti scolastici, che nei giorni scorsi hanno manifestato pubblicamente contro le occupazioni, denunciando come una minoranza di studenti leda il diritto allo studio della maggioranza. Una posizione sostenuta anche dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che ha espresso il suo appoggio alle scuole in difficoltà.
Le richieste degli studenti
Ma cosa spinge migliaia di studenti a occupare le scuole? I collettivi denunciano una serie di criticità: dalla “criminalizzazione del dissenso” alla solidarietà verso la causa palestinese, dalla lotta contro il patriarcato fino alla richiesta di riforme per un sistema scolastico considerato “marcio” e inadeguato.
Il sostegno del movimento OSA
A fianco degli studenti si schiera il movimento OSA (Opposizione Studentesca d’Alternativa), che esprime solidarietà e invita tutti a partecipare alla manifestazione del 13 dicembre, in occasione dello sciopero generale. “Gli studenti del Manara hanno avuto il coraggio di opporsi ai tentativi repressivi di presidi e del ministro Valditara”, dichiara il movimento.
Mentre le occupazioni continuano, la città si spacca tra chi sostiene la battaglia degli studenti e chi critica l’interruzione delle lezioni. Roma, intanto, osserva, divisa tra musica, fumogeni e rivendicazioni. Le scuole sono diventate il teatro di un dibattito acceso su istruzione, diritti e cambiamento sociale.