Roma, oggi l’ultimo saluto a Suor Paola: striscioni e fumogeni per la super tifosa della Lazio

Roma, ultimo saluto a suor Paola sotto la curva nord

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Roma, oggi l’ultimo saluto a Suor Paola: striscioni e fumogeni per la super tifosa della Lazio. Questa mattina la Capitale ha reso omaggio a Suor Paola, al secolo Rita D’Auria, scomparsa all’età di 77 anni martedì sera in Via dei Monti della Farnesina. La donna, che ha segnato decenni di storia calcistica e sociale con la sua passione per la Lazio, è stata ricordata in una cerimonia che ha unito fede e tifo.

Le esequie si sono svolte presso la Chiesa della Gran Madre di Dio, a Ponte Milvio, luogo simbolico per numerosi romani, e hanno visto la partecipazione di centinaia di fedeli e tifosi. La scelta del luogo sottolinea la profonda connessione tra la dimensione religiosa e quella sportiva che ha caratterizzato tutta la vita di Suor Paola.

Il rito davanti allo Stadio Olimpico

In adempimento dell’ultimo desiderio della defunta, il corteo funebre ha compiuto una tappa significativa davanti all’Olimpico, dove Suor Paola aveva sempre celebrato la sua fede calcistica. Il carro funebre si è fermato esattamente di fronte alla Curva Nord, cuore pulsante del tifo biancoceleste. Qui, attorno ai cancelli dello stadio, i presenti hanno acceso fumogeni bianchi e blu, simbolo dei colori della Lazio, in un momento di intensa emozione collettiva. Il gesto ha trasformato il passaggio in una manifestazione di affetto e rispetto, evidenziando il legame indissolubile tra la religiosa e la sua squadra del cuore.

Una fede calcistica costante

Suor Paola ha seguito la Lazio sin dagli anni Settanta, vivendo con passione ogni partita e ogni vittoria. La sua presenza agli eventi sportivi e il suo coinvolgimento nel mondo del calcio l’hanno resa una figura ammirata non solo per la sua spiritualità, ma anche per l’entusiasmo che ha sempre trasmesso. La tappa davanti allo stadio ha permesso di esprimere l’importanza che il calcio e, in particolare, la Lazio hanno avuto nella vita della defunta. Le immagini dei fumogeni e degli striscioni hanno rappresentato un tributo vibrante, capace di unire fede e passione sportiva in un unico, toccante saluto.

L’equilibrio tra sacro e profano

Il percorso funebre ha saputo bilanciare il rito religioso con un gesto che travalica il confine tra sacro e profano. Se la cerimonia in chiesa ha raccolto numerose persone in un clima di rispetto e meditazione, la breve sosta davanti all’Olimpico ha donato un tocco di originalità e intimità, richiamando l’essenza di una vita vissuta intensamente tra le mura dello stadio. In questo momento, la città ha potuto constatare come il legame con il tifo non sia solo una questione di sport, ma anche una dimensione di aggregazione e identità culturale. Il gesto, carico di significato, ha riunito fedeli e tifosi in un unico, commosso abbraccio.

Un’eredità che travalica il tempo

La memoria di Suor Paola resta un simbolo di dedizione e amore per la propria comunità. La sua vita ha saputo coniugare l’impegno religioso con la passione per il calcio, trasmettendo un messaggio di solidarietà e appartenenza che va oltre ogni barriera. Il tributo odierno, con striscioni e fumogeni, ha evidenziato come il tifo possa essere anche un atto di fede, capace di unire le persone in un momento di dolore e di speranza. Roma, e in particolare la comunità laziale, ha così voluto rendere omaggio a una donna che ha saputo fare della propria passione una missione di vita, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva.

Una città che ricorda

Il saluto finale a Suor Paola ha rappresentato un momento di grande partecipazione civica e affettiva. Le immagini della cerimonia, scandite da gesti simbolici e da un percorso che ha attraversato luoghi significativi per il tessuto sociale romano, testimoniano come la passione sportiva possa fondersi con quella religiosa in un abbraccio che va al di là dei confini del quotidiano. La città di Roma ha così reso omaggio a una figura che, con il suo esempio, ha saputo trasmettere valori di impegno, solidarietà e amore per la comunità, ricordando a tutti noi che il vero tifo è quello che unisce e fa sentire parte di una grande famiglia.