Roma, palazzi e negozi al posto dell’ex clinica, i cittadini: “Tribunale blocca la speculazione”

Roma, cittadini di Villa Bianca (Quartiere Trieste, Municipio 2, a ridosso del Parco Virgiliano) possono tirare un sospiro di sollievo. Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dai costruttori contro la sentenza del Tar, confermando l’annullamento del permesso di costruzione. L’area, che un tempo ospitava una clinica, non vedrà sorgere i tre palazzi di lusso e l’edificio destinato al social housing previsti dal progetto originario, più vari locali commerciali. La decisione mette fine a una controversia che ha visto contrapporsi gli abitanti della zona, sostenuti da associazioni ambientaliste, contro un colosso immobiliare e le istituzioni locali.
I lavori già avviati
Nonostante le sentenze favorevoli ai residenti, i lavori sono iniziati quasi due anni fa. Il 7 ottobre 2022, il Comune di Roma aveva rilasciato un Permesso di Costruire (PdC 188/2022) per la demolizione e nuova edificazione di due edifici misti, con housing sociale e locali commerciali. Il cantiere ha preso avvio il 3 aprile 2023 in largo di Villa Bianca 11, come indicato nel cartello esposto all’ingresso dell’area. Solo pochi giorni dopo, il 20 aprile 2023, la proprietà del progetto è passata a una nuova società, con la voltura ufficiale del permesso di costruire (Prot. 72036). Questa operazione ha riacceso il dibattito tra cittadini e istituzioni.

Variante in corso di valutazione
La nuova proprietà ha recentemente presentato una richiesta di variante al progetto originario, attualmente in fase di valutazione presso gli uffici del PAU (Programmazione e Attuazione Urbanistica). Il contenuto della variante non è ancora noto nei dettagli, ma potrebbe avere un impatto significativo sulle dimensioni e le destinazioni d’uso delle nuove costruzioni. I residenti temono che possa rappresentare un nuovo tentativo di aggirare i vincoli imposti dalla giustizia amministrativa, favorendo un incremento delle cubature rispetto a quanto inizialmente previsto.
Un precedente importante
Questa vicenda continua a rappresentare un caso emblematico nella lotta contro la cementificazione selvaggia. La sentenza del Consiglio di Stato, che ha confermato l’annullamento del permesso di costruire originario, aveva segnato una vittoria significativa per i residenti e le associazioni ambientaliste. Tuttavia, il proseguimento dei lavori e la richiesta di variante sollevano nuove preoccupazioni, riaccendendo il confronto tra cittadini, imprese e istituzioni. La vicenda di Villa Bianca si inserisce in un quadro più ampio di contestazioni urbanistiche a Roma, dove l’applicazione delle norme del Piano Casa continua a generare tensioni e battaglie legali.
Le reazioni e il futuro dell’area
L’evoluzione della situazione sta suscitando reazioni contrastanti. Mentre il Comitato Villa Bianca e le associazioni ambientaliste continuano a monitorare attentamente gli sviluppi, la politica locale appare divisa. Resta da vedere quale sarà l’esito della valutazione in corso e se la nuova proprietà riuscirà a ottenere il via libera per un progetto modificato. I residenti, nel frattempo, restano vigili e pronti a intraprendere nuove azioni per difendere il loro quartiere da un’ulteriore espansione edilizia.