Roma, panico alla Camilluccia: ‘Correte, c’è un grosso serpente nel cortile’ (FOTO e VIDEO)

Serpente catturato alla Camilluccia

Tantissime le segnalazioni dei residenti, molto lo spavento per quel grosso serpente che a Roma, alla Camilluccia, ieri pomeriggio ha seminato il panico. “Correte, fate subito” – avevano detto allarmati i cittadini. C’è chi lo aveva avvistato, chi non aveva osato avvicinarsi. E così ieri, nel tardo pomeriggio, intorno alle 19, l’esperto etologo e divulgatore scientifico Andrea Lunerti si è recato sul posto con gli agenti della Polizia Locale. E ha catturato l’animale, mettendolo in sicurezza. E facendo sentire al sicuro tutti i residenti e i condomini di quel palazzo.

Panico in una clinica ai Parioli: un serpente si nasconde nello Spogliatoio

Serpente catturato alla Camilluccia
Serpente catturato alla Camilluccia – www.7colli.it

Il serpente catturato alla Camilluccia

Il serpente ‘gigante’ della Camilluccia ieri è stato catturato. A dirlo sui social, dove è seguitissimo, l’esperto Andrea Lunerti: “Guidati da una pattuglia della Polizia di Roma Capitale ci siamo recati tempestivamente nel cortile condominiale del noto quartiere romano”. Nonostante la pioggia, Lunerti è riuscito a catturare il serpente, che si era nascosto all’interno di una cabina idrica. “Non si trattava di un pitone o di un pericolo boa, ma di una grossa femmina di biscia dal collare (Natrix natrix), serpente autoctono non velenoso” – ha spiegato.

Il grosso serpente presto sarà liberato in un corso d’acqua. E questo accadrà lontano dal centro urbano della Capitale.

@andrea.lunerti

Catturato serpente gigante della Camilluccia

♬ suono originale – Andrea Lunerti

Non è un caso isolato

Non è la prima volta che accade e non sono rare le segnalazioni e gli avvistamenti di serpenti a Roma. A maggio scorso, al Tuscolano, i cittadini avevano richiesto l’interno della polizia e di Lunerti per catturare il rettile, che si era intrufolato nelle vicinanze di un garage e aveva cercato di nascondersi nel contenitore dell’antiincendio. Si trattava, in quel caso, di un grosso bianco biacco, un ofide non velenoso, che era stato poi liberato nel bosco del Rifugio del Lupo a Morlupo, lontano dal centro città.