Roma, perde 24 posizioni nella Qualità di Vita: in un anno finisce al 59° posto
Roma scivola nella classifica 2024 sulla qualità della vita stilata dal Sole 24 Ore, passando dal 35° al 59° posto. Una caduta di 24 posizioni che evidenzia le difficoltà crescenti della Capitale, in un’indagine che dal 1990 analizza le condizioni di vita nelle province italiane attraverso 90 indicatori suddivisi in sei macrocategorie. Quest’anno, Roma si colloca tra Torino, che occupa il 58° posto, e Verbano-Cusio-Ossola, che segue al 60°. Anche le altre grandi città, ad eccezione di Milano e Bologna, perdono terreno, segno di un disagio diffuso nelle metropoli.
Roma, 24 posizioni in meno nella Qualità di Vita in un anno
Uno dei fattori più critici riguarda il costo degli alloggi. A Roma, il canone di affitto per un appartamento di 100 metri quadrati in zona semi-centrale rappresenta l’81% del reddito medio dichiarato, una percentuale enormemente superiore al 13% registrato a Trapani e Chieti. L’acquisto di una casa risulta altrettanto proibitivo: nella Capitale occorrono in media 164,8 stipendi mensili per comprare un bilocale, contro i 33,4 necessari ad Avellino. Questo squilibrio contribuisce a spiegare il fenomeno dell’abbandono delle grandi città, che nel 2023 hanno perso residenti a ritmi superiori rispetto alla media nazionale del -0,37%.
Roma ora è al 59° posto
Nonostante le criticità, Roma riesce a distinguersi nel settore “Affari e lavoro“, dove sale al secondo posto dietro Milano, guadagnando quattro posizioni rispetto all’anno precedente. Tuttavia, questa performance non compensa i risultati deludenti in altre aree. Nella categoria “Ambiente e servizi”, la Capitale si ferma al 47° posto, evidenziando problemi legati alla sostenibilità e all’efficienza delle infrastrutture. La situazione non migliora di molto per la “Qualità della vita delle donne”, dove Roma si attesta al 43° posto.
Roma, un quadro generale che sconforta
Il quadro generale sottolinea le difficoltà di una città che fatica a coniugare il suo ruolo di centro economico e culturale con le necessità quotidiane dei cittadini. I costi abitativi insostenibili e la perdita di residenti rappresentano segnali d’allarme che richiedono interventi strutturali. Al tempo stesso, i progressi in ambito lavorativo suggeriscono che, con politiche mirate, esistono margini di miglioramento per affrontare le sfide future. Ma il calo nella qualità della vita resta un dato preoccupante che impone una riflessione sulle priorità della Capitale.