Roma, preso il terzo evaso dal carcere minorile di Casal del Marmo: il 15enne si nascondeva a Colle Oppio

evaso Casal del Marmo

È stato catturato anche il terzo degli evasi dal carcere minorile di Casal del Marmo lo scorso 21 luglio. Il 15enne, che era fuggito dalla casa circondariale di Roma, è stato rintracciato nella tarda mattinata di oggi, 23 luglio, a poca distanza dalla stazione Termini, vicino al punto dove ieri era stato trovato anche il secondo ragazzo, uno dei due 17enni che domenica erano riusciti a fuggire dal carcere insieme al 15enne.

La fuga dei tre tunisini si conclude quindi dopo sole 48 ore. Il primo dei tre ad essere rintracciato, l’altro 17enne, era stato invece trovato dalla polizia a L’Aquila. In quella città il giovane aveva dei contatti e aveva subito il suo primo arresto in Italia.

L’arresto del terzo evaso

Il 15enne rintracciato oggi ha provato a nascondersi in mezzo ai tanti disperati che affollano il parco di Colle Oppio, ma alle 11:20 è stato riconosciuto dai Carabinieri della Compagnia Roma Centro, che lo hanno arrestato. I militari erano impegnati in un mirato servizio di ricerche. Una pattuglia di Carabinieri in borghese del Comando di Roma Piazza Venezia, supportata successivamente da pattuglia del Nucleo Radiomobile, lo ha individuato e arrestato. I successivi accertamenti dattiloscopici hanno confermato l’identità del ragazzo.

Tutti e tre i tunisini sono in Italia senza genitori e risultano essere senza fissa dimora. “Apprendiamo che anche il terzo evaso dall’IPM Casal del Marmo di Roma è stato rintracciato e preso dai Carabinieri”, dichiara soddisfatto il Segretario Generale FNS CISL Lazio Massimo  Costantino. “La Fns Cisl Lazio Lazio esprime compiacimento poichè si è  garantita la salvaguardia della sicurezza della collettività, oltre che la pena sia espletata in carcere”.

I problemi della polizia penitenziaria

Costantino punta poi lo sguardo sui problemi della polizia penitenziaria. “Occorre non dimenticare le condizioni oggettivamente difficili di chi opera nelle carceri, sia con adulti che minori. Viene espletato il proprio servizio con spirito di servizio e abnegazione per garantire condizioni di sicurezza e rispetto della vita dei detenuti ma, purtroppo, non si conoscono le condizioni in cui lavora il personale, che sono estreme”.