Roma, prima la violenta, poi la minaccia: ‘Guai a te se chiami la polizia, so dove abiti’
Prima ha tentato di abbordarla, poi, vedendo che la ragazza non cedeva alle sue avance, l’ha violentata. E infine, non contento, l’ha pure minacciata, intimandole di non denunciarlo, altrimenti gliel’avrebbe fatta pagare. Ma la vittima, una giovane donna italiana, nonostante la paura ha chiamato i soccorsi e ha raccontato tutto agli agenti del Commissariato Prati, che grazie alla sua testimonianza hanno arrestato un 32enne georgiano, gravemente indiziato del reato di violenza sessuale.
Seguita mentre tornava a casa
Tutto è iniziato nel tardo pomeriggio di domenica 9 giugno a Roma. La donna, una 37enne romana, stava rientrando a casa a piedi e, mentre percorreva la strada, è stata avvicinata da un uomo.
Il giovane ha iniziato a farle delle avance molto esplicite, che la ragazza ha respinto, continuando a camminare verso la propria abitazione nel quartiere Prati. Appena arrivata a casa, la donna si è diretta verso i locali lavatoi condominiali. Lì il 32enne, che l’aveva seguita fino a quel momento, l’ha improvvisamente raggiunta e bloccata, senza lasciarle via di fuga. È stato a questo punto che la ragazza, terrorizzata e bloccata dall’uomo, è stata costretta a subire una violenza sessuale. Una volta soddisfatte le sue voglie, il georgiano ha minacciata la 37enne. “Guai a te se chiami la polizia. Ricordati che so dove abiti”. Poi è fuggito, cercando di non lasciare tracce.
Spaventata ma decisa a denunciare
La giovane donna, seppur spaventata, ha deciso lo stesso di denunciare l’accaduto alla polizia. E così gli investigatori, grazie alle informazioni e alle descrizioni fornite dalla vittima, sono riusciti a risalire all’autore della violenza. I poliziotti hanno svolto un’intensa attività di indagine, durante la quale hanno visionato anche le immagini del sistema di videosorveglianza condominiale. Gli agenti hanno quindi individuato e identificato il presunto aggressore. L’uomo è poi stato accompagnato presso gli Uffici di Polizia e riconosciuto dalla vittima.
Al termine delle attività di rito, l’Autorità Giudiziaria ha convalidato il Fermo di indiziato di delitto, su richiesta della locale Procura della Repubblica, e poi ha disposto la custodia cautelare in carcere.