Roma pronta per il Giubileo: in giro tra rifiuti, tendopoli e degrado (VIDEO)

Tendopoli piazza Mastai
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Anche settembre è finito. E ormai mancano meno di tre mesi al Giubileo. Ma Roma, tra cantieri e proclami, non sembra essere ancora pronta all’apertura della Porta Santa. Girando tra le strade della città, dal centro alla periferia, la situazione rifiuti e accampamenti abusivi è allarmante.

Immagini di degrado arrivano da Villa Borghese, piazza della Repubblica, Porta Maggiore, San Giovanni, Appio Latino, Tuscolano. E poi ancora dagli ormai sempre citati Esquilino, San Lorenzo, ma anche zone più lontane.

Discarica a Porta Maggiore

Le Mura Aureliane trattate come una discarica. Succede a Porta Maggiore (ma non solo), dove cumuli di rifiuti sono riversati sui marciapiedi e tra i cespugli. A girare il video Marco Mastro di “Dillo a noi Roma”.

Ma Piazza Vittorio non è da meno. Montagne di cartoni e rifiuti che invadono i marciapiedi. Se ci spostiamo in Via Cernaia la situazione non cambia. Al massimo, possono cambiare i rifiuti.

Se ci sposta in periferia, all’incrocio tra via Casilina e via Filarete, si incontra un “tappeto” di rifiuti. Qui si possono trovare anche water rotti, materassi, mobili, vetri e altri tipi di inerti. Marciapiedi impraticabili a Saxa Rubra a causa dell’erba alta e dell’immondizia.

Tendopoli in centro

Non solo rifiuti. Quello che preoccupa e fa indignare romani e turisti sono anche le tante, troppe tendopoli sorte in vari punti della città. Vere e proprie favelas, abitate da persone spesso non identificate che usano le fontanelle per lavarsi – completamente nudi – e i marciapiedi per i bisogni corporei. Tra gli ultimi accampamenti sono stati segnalati quelli della centralissima Piazza Mastai, a Trastevere, e quello di piazza della Repubblica.

“Trappole” a Villa Borghese

“Tombini” profondi anche due metri. Lasciati scoperti e protetti da assi di legno non fissate o nastri che però, in realtà, non tutelano dal rischio che qualcuno possa lo stesso finirci dentro. Succede nella centralissima Villa Borghese, dove queste “buche” sono presenti, da quanto riportano le testimonianze raccolte da Marco Mastro, da tantissimo tempo. “Ci vado tutti i giorni e stanno così da almeno 1 annoracconta Arianna – e i bambini ci passano vicini. Basta che le mamme si distraggano un attimo: et voilà”.

Ma queste cavità, asserisce Joseph, potrebbero avere un utilizzo diverso. “Un nascondiglio ideale per armi e droga, sotto l’occhio vigile dell’amministrazione comunale”, sostiene.

Turisti allarmati dai tam tam sui social: “Roma fa schifo”

Due anni fa, Romolo Guasco, direttore di Confcommercio di Roma, lanciava un allarme sulla situazione dei rifiuti nella Capitale, sottolineando che si trattava di un problema non solo attuale, ma soprattutto per il futuro della città. La sua visione era chiara: un’immagine di Roma segnata dai rifiuti non è solo un imbarazzo per i romani, ma un vero e proprio ostacolo per il turismo e gli eventi che la città si appresta a ospitare.

Bellezza di Roma offuscata dai rifiuti e dal degrado

“Il turismo vive di passaparola,” spiegava già allora Guasco. Con l’avvento dei social media, questo passaparola è diventato ancora più potente e veloce. Una foto negativa di Roma può avere effetti devastanti su chi sta pianificando di visitare la città, partecipare a un meeting o organizzare una vacanza. La preoccupazione di Guasco era che la bellezza storica e culturale di Roma rischiasse di essere offuscata da una crisi dei rifiuti che metteva in pericolo la reputazione della città.

Quale soluzione?

Ma dopo 27 mesi, nonostante le continue promesse del sindaco Roberto Gualtieri (come quella di trasformare Roma in una città pulita come un borgo del Trentino) la situazione non è cambiata molto. Anzi. Sono rimaste molte domande senza risposta e una città che continua a fare i conti con un’immagine che non riesce a risollevarsi.