Roma, protesta simbolica di ex grillini e ambientalisti contro Gualtieri: “No alla stadio sul bosco di Pietralata”
Roma, protesta simbolica di ex grillini e ambientalisti contro Gualtieri: “No alla stadio sul bosco di Pietralata“. A Roma si accende la polemica attorno al progetto del nuovo stadio della AS Roma, che dovrebbe sorgere nell’area di Pietralata entro il 2028. Un gruppo di ex attivisti del Movimento 5 Stelle, capitanati dall’ex deputato M5S Alessandro Di Battista, confluiti nell’associazione ‘Schierarsi’, ambientalisti e associazioni cittadine ha inscenato una protesta simbolica per opporsi alla costruzione dell’impianto sportivo. L’iniziativa, rivendicata anche da gruppi come Anonima Forestazioni, Fridays for Future Roma, Sì parco No stadio e Arci Pietralata, punta a salvaguardare un’area verde che rischierebbe – a loro dire – di essere trasformata in cemento.
A Roma la protesta simbolica contro Gualtieri
La contestazione si concentra sul bosco urbano – sul quale vi è anche una inchiesta della Procura di Roma, aperta a dicembre scorso – che verrebbe sacrificato per far posto alla nuova struttura sportiva. Gli attivisti sottolineano come l’area sia classificata a rischio secondo il piano di adattamento al cambiamento climatico del Comune di Roma. Le temperature elevate durante l’estate e la crescente frequenza di eventi climatici estremi, come le bombe d’acqua, rendono la zona particolarmente vulnerabile. La costruzione dello stadio, secondo i manifestanti, aggraverebbe ulteriormente la situazione ambientale, compromettendo la capacità del quartiere di assorbire tali fenomeni.
“No allo stadio della Roma sul bosco di Pietralata”
La protesta, definita dagli organizzatori “resistenza attiva”, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore del bosco di Pietralata. Gli alberi piantati simbolicamente da Anonima Forestazioni, in collaborazione con altre associazioni locali, rappresentano un gesto concreto e simbolico per ribadire l’importanza della riforestazione urbana come risposta ai cambiamenti climatici. Gli attivisti ritengono che preservare aree verdi sia fondamentale per garantire una migliore qualità della vita ai cittadini e per rispettare gli impegni ambientali presi dalla città di Roma.
Stadio della Roma, prima pietra nel 2027
Secondo il progetto attuale, la posa della prima pietra dello stadio è prevista per il 2027, con l’obiettivo di inaugurare l’impianto entro l’anno successivo. Tuttavia, le associazioni locali e i comitati di quartiere sostengono che l’iter burocratico e tecnico non abbia adeguatamente tenuto conto delle criticità ambientali e sociali legate alla realizzazione dell’opera. La mancanza di un dialogo trasparente con la cittadinanza è un altro punto centrale delle critiche mosse dagli oppositori.
La zona di Pietralata, caratterizzata da un tessuto urbano già complesso, rischia di subire un ulteriore impatto negativo sul piano infrastrutturale e sociale. I timori includono l’aumento del traffico, l’inquinamento acustico e atmosferico, e la riduzione degli spazi pubblici accessibili ai residenti. Gli attivisti chiedono quindi un ripensamento del progetto, proponendo alternative che rispettino l’equilibrio ambientale e il benessere della comunità locale.
Stadio della Roma, nodo cruciale per la capitale e per Gualtieri
La vicenda rappresenta un nodo cruciale per l’amministrazione capitolina guidata dal sindaco Roberto Gualtieri. Da una parte, la realizzazione dello stadio potrebbe rappresentare un importante investimento per la città, attirando capitali e rilanciando l’immagine di Roma a livello internazionale. Dall’altra, il sacrificio di un’area verde così significativa solleva interrogativi sul modello di sviluppo urbano che la città intende perseguire.
Mentre la protesta continua a raccogliere consensi, il dibattito resta aperto. La sfida per Roma sarà quella di conciliare la necessità di modernizzare le proprie infrastrutture con l’urgenza di tutelare l’ambiente e di rispondere alle sfide poste dai cambiamenti climatici. Il futuro del bosco di Pietralata potrebbe diventare un simbolo del compromesso possibile tra sviluppo e sostenibilità.