Roma, proteste all’Istituto Volta, gli studenti: ‘La scuola cade a pezzi, ci piove dentro’
Roma, l’Istituto superiore Alessandro Volta – Malpigni di Roma si è aperta una nuova fase di proteste da parte degli studenti, esasperati dalle condizioni strutturali ormai critiche dell’istituto. Da giorni, i ragazzi denunciano una situazione insostenibile: infiltrazioni d’acqua nei corridoi, aule inagibili e soffitti pericolanti. Stamattina la tensione è esplosa, portando alla sospensione delle lezioni, mentre decine di studenti si sono radunati all’ingresso della scuola per manifestare il loro dissenso. Il grande immobile è situato in via Silvestri 301.
Roma, proteste al Liceo Volta, gli studenti
La causa scatenante di queste nuove proteste è stata una forte pioggia che ha aggravato le già precarie condizioni dell’edificio scolastico. In diverse aule, l’acqua ha iniziato a infiltrarsi dal soffitto, rendendo impossibile lo svolgimento delle lezioni in sicurezza. I secchi per raccogliere l’acqua sono diventati un simbolo delle difficoltà che gli studenti e il personale affrontano quotidianamente.
Gli studenti: ‘Quella scuola di Roma cade a pezzi, ci piove dentro’
“Non possiamo più tollerare questa situazione“, dichiara Marta, studentessa del quarto anno. “Ogni volta che piove, temiamo che il soffitto possa cedere da un momento all’altro. Dobbiamo portare i libri con noi perché non possiamo lasciarli nei banchi, dato che rischiano di bagnarsi”. Le parole di Marta riflettono un malessere diffuso tra gli studenti, che ormai da tempo chiedono interventi urgenti da parte delle autorità competenti.
Lezioni sospese e presidio studentesco
Le proteste di oggi non sono il primo segnale di allarme lanciato dagli studenti del Volta. Già in passato erano state inviate lettere di segnalazione e richieste d’aiuto, ma i risultati tardano ad arrivare. “Ci sentiamo abbandonati“, continua Carlo, rappresentante degli studenti. “Abbiamo scritto alla preside, al Comune, alla Città Metropolitana, ma nessuno ci ha dato risposte concrete. Quello che chiediamo non è un privilegio, ma il diritto di studiare in un ambiente sicuro”.
A seguito delle proteste, le lezioni sono state sospese per consentire un’ispezione da parte dei tecnici comunali, ma gli studenti temono che si tratti solo di un ennesimo palliativo. “Ogni volta fanno piccoli interventi, come rattoppare un muro o riparare una parte del soffitto, ma non è sufficiente”, denuncia un gruppo di studenti riuniti davanti ai cancelli della scuola. “Serve una ristrutturazione completa”.
Un grido d’aiuto per il diritto allo studio
La situazione del Liceo Volta non è purtroppo un caso isolato nella Capitale, dove molte scuole soffrono di gravi problemi strutturali. Tuttavia, gli studenti del Volta sono decisi a non fermarsi fino a quando non vedranno dei cambiamenti concreti. “Vogliamo studiare, vogliamo un futuro, ma come possiamo farlo in queste condizioni?”, si chiede Francesca, una studentessa del quinto anno. “Non chiediamo miracoli, ma solo di poter vivere la nostra vita scolastica con serenità“.
Nel frattempo, i genitori degli studenti hanno espresso pieno sostegno alle proteste, sottolineando la necessità di un intervento immediato. Alcuni di loro hanno già contattato le istituzioni locali e sono pronti a portare avanti la battaglia insieme ai loro figli.
Le autorità scolastiche e comunali, interpellate dalla stampa, hanno dichiarato che la situazione è sotto osservazione e che sono in corso valutazioni per individuare le risorse necessarie a risolvere il problema. Ma per ora, il futuro del Liceo Volta resta incerto, mentre le aule restano vuote e gli studenti continuano a chiedere a gran voce il loro diritto a un’istruzione sicura e dignitosa.