Roma, ragazza si innamora di uno stalker che la perseguita anche sulle chat della Playstation: “Serve un codice rosso”
Roma, “Serve un divieto di avvicinamento immediato e urgente che permetta alla vittima di essere tutelata”: spiegano a il Nuovo 7 Colli gli avvocati che assistono la giovane Giulia (nome di fantasia) Fabrizio Consiglio e Federico Cicillini. Un incontro apparentemente casuale a Barcellona ha segnato l’inizio di un incubo per Giulia, una giovane romana di 21 anni. Da quel fatidico autunno del 2023, la sua vita è stata stravolta da Lorenzo, un milanese con cui ha instaurato una relazione a distanza. Quello che doveva essere un legame romantico è rapidamente degenerato in una spirale di gelosia e controllo, culminando in una denuncia per stalking, tentata violenza privata, sostituzione di persona e diffamazione.
Roma, ragazza si innamora di uno stalker: inizia per lei un incubo
Giulia ha raccontato alle forze dell’ordine ed ai PM di come la sua quotidianità sia stata invasa dall’ossessività del giovane. Lorenzo non tollerava il silenzio e si faceva sentire in ogni momento. “Se non rispondevo ai messaggi in pochi secondi, mi chiamava immediatamente per sapere cosa stessi facendo”, ha dichiarato Giulia.
Questa dinamica ha influito profondamente sulla sua vita, rendendola ansiosa e insicura. “Non riesco più a tornare a casa da sola e cerco sempre di farmi accompagnare”, ha aggiunto, descrivendo gli attacchi di panico che la perseguitano anche nei luoghi che un tempo considerava sicuri.
Perseguitata anche sulle chat della Playstation
Dopo sei mesi di relazione, Giulia ha deciso di mettere fine al rapporto, scoprendo che Lorenzo era riuscito a infiltrarsi nel suo account WhatsApp per leggere le sue conversazioni. Questa violazione della privacy è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma la conclusione della storia non ha messo fine al tormento. Lorenzo ha intensificato le sue azioni, sommergendo la giovane di chiamate e messaggi, persino da numeri internazionali, costringendola a chiudere il profilo Instagram. Nonostante i tentativi di allontanarlo, Lorenzo ha trovato nuovi modi per contattarla, utilizzando piattaforme di gaming come la Playstation e app di pagamento virtuale. Giulia ha vissuto momenti di crescente angoscia quando ha scoperto che l’ex compagno non esitava a inviare messaggi falsi ai ragazzi con cui cercava di instaurare nuove relazioni, cercando di minare la sua reputazione.
Violenze e pressioni psicologiche
Le violenze psicologiche hanno raggiunto un nuovo livello quando Lorenzo ha creato profili falsi su TikTok, copiando le informazioni personali di Giulia e diffondendo contenuti denigratori. Ha addirittura realizzato fotomontaggi offensivi, utilizzando immagini della giovane come base per attacchi ingiuriosi. Questi comportamenti hanno avuto un impatto devastante sulla psiche di Giulia, che si sente costantemente osservata e minacciata. Lorenzo, inoltre, ha lasciato intendere di essere pronto a recarsi a Roma, aumentando ulteriormente il senso di paura della ragazza. Gli avvocati che assistono Giulia hanno evidenziato la gravità della situazione: “La nostra assistita è terrorizzata, il ragazzo ha minacciato più volte di venire in città”. Le minacce di pubblicazione di foto intime hanno aggiunto un ulteriore strato di angoscia al suo vissuto.
Già interrogata dai Pm, ora si attendono le decisini della Procura
Giulia ha cercato supporto anche dai genitori di Lorenzo, sperando di ottenere un intervento che potesse fermare questa spirale di violenza. La sua testimonianza è ora all’attenzione della procura di piazzale Clodio, dove si stanno valutando le misure legali da adottare. Gli avvocati della giovane hanno sottolineato l’urgenza di proteggere Giulia da questo tipo di violenze, esprimendo fiducia nelle istituzioni.
La sua vicenda non è un caso isolato, ma un esempio di come la violenza possa manifestarsi anche attraverso comportamenti apparentemente invisibili. Questo episodio solleva interrogativi su come la società e le istituzioni possano intervenire in situazioni di stalking, suggerendo la necessità di un “codice rosso” per affrontare in modo tempestivo e deciso queste problematiche. La protezione delle vittime deve diventare una priorità, affinché situazioni simili non si ripetano, e ogni giovane possa vivere serenamente, lontano dalla paura e dal controllo altrui.