Roma, Raggi trasferì il mercato rionale in un campo rom abusivo: il Tribunale restituisce la piazza agli ambulanti

A destra, Roma, largo Boccea torna ai venditori ambulanti, a sinistra l'ex sindaca grillina Virginia raggi
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Roma, Virginia Raggi trasferì lo storico mercato rionale attivo nel Municipio XIII in una sottospecie di campo rom abusivo, in cui di notte avrebbe luogo anche un cospicuo traffico di droga, ossia in via Francesco Albergotti, il Tribunale però ha restituito la piazza principale ai venditori ambulanti, ossia largo Boccea. Così ha deciso il Tribunale Amministrativo del Lazio con una sentenza del 16 settembre. Gli ambulanti, dopo 4 anni di ‘esilio’ torneranno quindi al loro posto. Nella piazza principale della zona, quella tra l’altro con maggiore visibilità e attrattiva.

Roma, Raggi trasferì il mercato rionale in un campo rom abusivo

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per il Lazio ha emesso una sentenza che annulla il provvedimento con cui, nel 2020, Roma Capitale guidata allora dalla ex sindaca grillina aveva deciso di ricollocare un mercato rionale dal cuore del XIII Municipio a un’area di parcheggio in via Francesco Albergotti, zona nota per la presenza di insediamenti abusivi. La decisione segna una vittoria per i commercianti ambulanti che, attraverso un ricorso legale, hanno ottenuto il ripristino delle loro postazioni originarie in alcune delle piazze principali del municipio.

Il Tribunale restituisce la piazza agli ambulanti

Il caso risale al giugno del 2020, quando il Dipartimento Sviluppo Economico e Attività Produttive di Roma Capitale, seguendo una delibera del Consiglio Municipale del XIII Municipio (n. 41/2019), aveva deciso di spostare le postazioni isolate di vendita ambulante da aree come Largo Boccea, Piazza dei Giureconsulti e Circonvallazione Cornelia, a un’area di parcheggio situata in via Albergotti. La motivazione del Comune era di “decoro urbano e sicurezza”, vista anche la vicinanza del nuovo sito a nodi di trasporto pubblico e al Parco della Pineta Sacchetti.

Il ricorso degli ambulanti, per 4 anni in ‘punizione’

Tuttavia, gli ambulanti coinvolti, tra cui nomi noti del commercio locale, si sono opposti con forza a questa decisione. Attraverso un ricorso, sostenuto dall’avvocato Gianfranco Di Meglio, i commercianti hanno contestato la scelta, ritenendo che il nuovo sito fosse inadeguato sia dal punto di vista commerciale che delle condizioni di sicurezza. Tra le principali problematiche sollevate, l’area designata si trovava in un parcheggio utilizzato da insediamenti abusivi, il che ha sollevato preoccupazioni legate alla viabilità, alla criminalità e alla mancanza di decoro urbano.

I giudici accolgono le ragioni degli ambulanti

Il TAR ha accolto il ricorso, giudicando che la decisione di delocalizzare le postazioni non fosse stata adeguatamente motivata e che l’area di via Albergotti non offrisse i requisiti necessari per ospitare un mercato rionale. Secondo i giudici, Roma Capitale non ha considerato a sufficienza le osservazioni degli ambulanti, che avevano più volte segnalato la precarietà del nuovo sito, sottolineando come la presenza di un campo rom abusivo e il degrado della zona compromettessero la sicurezza e la commerciabilità del mercato.

Inoltre, il TAR ha evidenziato come il provvedimento di ricollocazione avesse trasformato l’area in un vero e proprio mercato, senza però rispettare i requisiti normativi previsti per l’istituzione di nuovi mercati rionali. Questo ha contribuito a rafforzare la posizione dei commercianti che chiedevano il ritorno nelle loro originarie postazioni.

La sentenza, emessa dal TAR il 16 settembre, prevede l’annullamento della delibera di ricollocazione e la restituzione delle postazioni originarie agli ambulanti. Le spese legali sono state compensate tra le parti, vista la complessità della vicenda.

Roma, largo Boccea torna ai venditori ambulanti
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