Roma, raid di nordafricani a Don Bosco: cos’è successo in via Statilio Ottato

Roma raid a Don Bosco Via Statilio Ottato

Un violento raid notturno ha sconvolto il quartiere Don Bosco, a Roma, nella notte tra sabato 26 e domenica 27 aprile 2025. Un gruppo di circa 15-20 giovani, descritti dagli inquirenti come nordafricani, ha fatto irruzione in una sala giochi situata in via Statilio Ottato, armati di mazze, coltelli e armi da taglio, scatenando un’ondata di terrore. I filmati dell’assalto, diventati rapidamente virali grazie alla pagina social “Welcome to Favelas”, documentano le scene di violenza in tempo reale.

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La dinamica del raid a Don Bosco

Secondo quanto ricostruito dagli agenti del distretto Casilino, l’aggressione è avvenuta intorno alla mezzanotte. Le immagini delle telecamere di sicurezza mostrano un primo individuo con cappuccio entrare nel locale, seguito subito dopo dal resto del gruppo. L’obiettivo sembra essere un tavolo dove si trovavano cinque cittadini romeni, subito aggrediti brutalmente con oggetti contundenti e lame.

La furia del gruppo non si è fermata all’interno del locale. Anche all’esterno, infatti, è stata danneggiata una vettura parcheggiata e sono stati aggrediti tre italiani che si trovavano nei paraggi e che, secondo gli investigatori, erano del tutto estranei ai fatti.

Il bilancio dei feriti: lesioni gravi per alcuni romeni, contusioni per gli italiani

Diversi i feriti ricoverati. Uno dei cittadini romeni, nato nel 1989, ha riportato ferite alla testa e a una mano ed è stato trasportato in codice giallo all’ospedale San Giovanni. Un altro, classe 1990, ha subito danni alla spalla e al braccio, mentre un terzo, del 1998, è stato trasferito al San Camillo per una ferita al tendine dell’avambraccio. Altri due giovani, del 2000 e del 2004, pur coinvolti, non hanno riportato lesioni.

I tre italiani colpiti sono stati assistiti presso l’ospedale Casilino. Uno, nato nel 1996, ha riportato lesioni alla testa, schiena, glutei e coscia, ma non è in pericolo di vita. Un altro, del 1993, è stato derubato ma non ha avuto bisogno di cure mediche. Il terzo, anch’egli del 1996, ha subito solo lievi contusioni. Tutti e tre sono stati ascoltati dagli inquirenti, ma al momento non hanno fornito elementi utili alle indagini.

Armi sequestrate e pista della premeditazione: le indagini in corso

Nel corso delle perquisizioni effettuate dalla polizia all’interno della sala giochi, sono state rinvenute due asce (una grande e una piccola) e due coltelli, uno dei quali nascosto nei bagni del locale. In un’autovettura collegata ad alcuni dei cittadini romeni, le forze dell’ordine hanno trovato anche un ulteriore coltello e un’arma simile a una scimitarra.

L’intera operazione è ora sotto la lente degli investigatori del distretto Casilino, che stanno analizzando con attenzione i filmati e raccogliendo testimonianze per identificare gli aggressori. Non si esclude l’ipotesi di un’azione premeditata, anche se al momento non sono ancora stati effettuati arresti.