Roma, record negativo: è la città con più eventi meteo estremi
È stato presentato oggi da Legambiente il bilancio di fine anno dell’Osservatorio Città Clima 2024. E Roma non ne esce affatto bene. Nel 2024, l’Italia ha registrato un incremento significativo di eventi climatici estremi, passando dai 60 del 2015 ai 351 di quest’anno, con un aumento del 485%. Il dato allarmante evidenzia l’urgenza di affrontare la crisi climatica nel nostro Paese.
Roma al vertice per eventi estremi
Roma ha vissuto un 2024 da record per gli eventi meteo estremi, con 13 giornate caratterizzate da fenomeni climatici intensi, secondo l’Osservatorio Città Clima di Legambiente. Questo dato colloca la Capitale al vertice tra le città italiane più colpite, evidenziando l’urgenza di affrontare la crisi climatica con interventi concreti.
A livello nazionale, l’Italia ha registrato un aumento impressionante del 485% negli eventi meteo estremi rispetto al 2015, passando da 60 a 351 episodi nel 2024. L’incremento sottolinea l’accelerazione dei cambiamenti climatici e la necessità di strategie efficaci per mitigarne gli effetti.
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Le parole di Legambiente Lazio
E il fatto che Roma sia la città peggiore ormai da anni preoccupa anche Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, che ha dichiarato: “Se la Capitale continua, anno dopo anno, ad avere il record di eventi climatici estremi che si sono abbattuti sul proprio territorio, vuol dire che qui, ancor più che altrove, c’è il bisogno urgente di contrastare con tutte le forze le cause di tali eventi e di rendere il territorio più adatto a mitigarne le conseguenze”.
Consumo di suolo: un problema persistente
Parallelamente, il Rapporto ISPRA 2024 sul consumo di suolo evidenzia che Roma ha convertito ulteriori 71 ettari di terreno naturale in superfici artificiali, equivalenti a circa 50 campi da calcio. Sebbene vi sia una riduzione rispetto all’anno precedente, la Capitale rimane tra i comuni con il più alto consumo di suolo in Italia.
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La necessità di interventi urgenti
Per affrontare efficacemente queste sfide, sono essenziali interventi strategici, tra cui un deciso stop al consumo di suolo, il che significa bloccare l’espansione incontrollata di nuove costruzioni, in particolare gli hangar della logistica, che sostituiscono aree naturali. Serve poi una maggiore cura del verde urbano, ovvero migliorare e ampliare le aree verdi per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
Occorre poi ottimizzare la gestione delle acque meteoriche e quindi potenziare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane per prevenire allagamenti e infine provvedere alla messa in sicurezza del territorio, adottando misure contro il dissesto idrogeologico per proteggere le aree a rischio.