Roma, retromarcia sbagliata: auto sfonda il muretto su un’altra vettura in via Fogazzaro

Roma, retromarcia sbagliata

Attimi di tensione in via Fogazzaro, a Roma, nel quartiere Talenti, dove una retromarcia finita male ha provocato danni significativi. L’incidente, avvenuto nelle prime ore del pomeriggio, ha visto un’auto sfondare una recinzione e impattare contro un muro, danneggiando anche una vettura parcheggiata nel sottostante garage condominiale. La scena, immortalata da un testimone, ha attirato la curiosità di diversi residenti, mentre sul posto è intervenuta la Polizia Locale di Roma Capitale per i rilievi.

Danni in un muretto condominiale di via Fogazzaro

Secondo quanto si apprende, il conducente del veicolo stava tentando una retromarcia nella stretta carreggiata iniziale di via Fogazzaro. Qualcosa però è andato storto: l’auto ha perso il controllo, sfondando la protezione e schiantandosi contro la vettura parcheggiata nel sottostante garage. L’impatto ha causato anche il danneggiamento di alcune strutture circostanti, tra cui una parte del muro di recinzione.

Fortunatamente, non ci sono stati feriti, ma i danni materiali sono rilevanti e non sono passati inosservati. Le immagini condivise sui social mostrano l’arrivo della Polizia Locale e lo stato dei veicoli coinvolti. La dinamica dell’accaduto è ora al vaglio delle forze dell’ordine, che dovranno verificare eventuali responsabilità e possibili infrazioni al codice della strada.

L’ironia su Welcome to Favelas

Oltre a provocare danni significativi, le immagini dell’accaduto sono approdate sull’ironica pagina Instagram Welcome to Favelas, scatenando una raffica di commenti che, tra sarcasmo e incredulità, hanno reso l’incidente un fenomeno mediatico.

Roma, retromarcia in via Fogazzaro
Roma, retromarcia in via Fogazzaro – Instagram @WelcomeToFavelas

“So Talenti”, una battuta che ha raccolto decine di like e che scherza sulla nomea – ingiusta o meno – di alcuni comportamenti un po’ “creativi” associati al quartiere. “Non ricordavo un parcheggio multipiano”, scrive un altro. “È difficile anche solo pensarlo, figuriamoci realizzarlo. Chapeau…”, ironizza un terzo.