Roma, retromarcia sul verde: dopo i casi della Pineta di Ostia e Villa Ada, stop al maxi bando negoziato: via all’appalto pubblico

Roma, operai capitolini al lavoro sul verde pubblico, in primo piano sindaco Roberto Gualtieri e Amministratore Paolo Orneli

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Roma, retromarcia sul verde pubblico: dopo i due casi della Pineta di Ostia e Villa Ada stop al maxi bando negoziato, via all’appalto pubblico. Dal Campidoglio parte la brusca, anzi forse è ancor più appropriato usare il termine di repentina, retromarcia sul verde. È stato fermato il bando negoziato avviato di recente per la cura di parchi e giardini pubblici, con la presenza di soli ‘invitati’ pre-selezionati. Il Campidoglio ci ha ripensato e ha virato su un appalto(ne) pubblico da 5 milioni.

Il Campidoglio avvia la retromarcia sul verde pubblico: stop al bando negoziato

Roma ha revocato difatti la procedura negoziata avviata lo scorso 25 marzo per l’affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria di numerose aree verdi. Al posto della gara riservata a soli 15 operatori pre-selezionati, ossia scelti dal Campidoglio stesso, si apre ora una nuova competizione totalmente pubblica. La scelta punta a garantire trasparenza e parità di accesso.

La decisione è stata formalizzata il 15 aprile, dalla direzione del Dipartimento Tutela Ambientale, che ha disposto l’annullamento della procedura negoziata precedente. Anche se l’intera e nuova procedura pubblica è stata diffusa solo oggi 17 aprile.

Roma, società del settore asfalto si ‘riciclano’ nel verde pubblico di Roma

Sono ignoti i motivi politici alla base della decisione. Ma sembra in ogni caso degno di nota il fatto che un settore della cantieristica a dir poco importante come il verde pubblico sia finalmente oggetto di un appalto pubblico, senza pre-invitati ‘speciali‘.

A maggior ragione visto e considerato il fatto che anche il verde pubblico di Roma è purtroppo, sempre più spesso, ‘preda’ di società sotto inchiesta da parte della Procura di Roma. Lo provano i due casi della ristrutturazione della Pineta di Ostia e della risistemazione di villa Ada, da noi accuratamente trattati con due scottanti e recenti inchieste. Due bandi caratterizzati entrambi da pre-selezione.

I casi della Pineta di Ostia e Villa Ada, uno scandalo nello scandalo

La manutenzione delle due importanti aree verdi è stata affidata dal Campidoglio a una società sotto inchiesta della Procura di Roma da fine 2024. Società che avrebbe manipolato appalti e bandi (con pre-selezione) del Comune di Roma dal valore di 100 milioni di euro. Incarichi che la società avrebbe portato a termine realizzando per le strade di Roma asfalto troppo fino e/o ammalorato. Almeno questa è l’accusa della procura. E dire che sulla ‘famosa’ società (che si è aggiudicata di recente la cura della Pineta di Ostia e di Villa Ada) pende anche una segnalazione dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione. Tra l’altro, nello stesso filone di inchiesta della Procura di Roma rientra anche l’appalto(ne) da 5 milioni di euro di Astral, la società pubblica regionale, per la Guidonia Ryders Cup di Golf del 2023.

Il verde di Roma nella ‘rete politica’ di Risorse per Roma, Orneli, Gualtieri e Zingaretti?

I problemi che ‘circondano’ il verde pubblico di Roma, sono molti, al netto delle società specializzate in ‘aslfalto ammalorato’ che poi si ‘riciclano‘ nel verde di Roma, dopo pre-selezioni evidentemente poco accurate. Negli ultimi mesi, difatti, il Campidoglio e i municipi hanno affidato sempre più spesso proprio la cura del verde pubblico di vari municipi a Risorse per Roma. Parliamo della società pubblica capitolina affidata dal sindaco Gualtieri a fine 2024 a Paolo Orneli, ex assessore della seconda Giunta Zingaretti, attuale capogruppo dem in Europa.

Pensiamo, in particolare, ai ‘casi’ di affidamento diretto, in house, senza bando, per il verde del IV e IX Municipio, come da noi ricostruito in un recente articolo. Ma pensiamo, anche, alla cura del verde pubblico ‘scolastico’ del IX Municipio, sempre un affidamento diretto in house, vicenda da noi ricostruita sempre in una nostra recente inchiesta. Premettiamo con il dire che gli affidamenti diretti alle società In House, sono legali. Ma alcune considerazioni politiche, nostro avviso, vanno fatte. La prima: Gualtieri vuole trasformare Risorse per Roma, grazie a Orneli, nel nuovo asso ‘pigliatutto’ della Capitale.

Il nodi politico: affidamenti in house agli amici?

La seconda: la decisione di affidare in via diretta e senza bando, quindi in house, appalti pubblici, solleva interrogativi sulla concorrenza e sul futuro delle imprese private che tradizionalmente operano nel settore del verde (anche se la questione si potrebbe allargare anche alla rigenerazione urbana, altro settore in cui Risorse per Roma è sempre più attiva). Se da un lato l’affidamento diretto a società in house garantisce un controllo pubblico più stretto, dall’altro rischia di ridurre lo spazio per i competitor e di limitare la trasparenza nei processi di assegnazione.

Anomalie nella pre-selezione ‘cieca’, Roma lancia il nuovo bando pubblico: era ora

Ma tornado al bando appena appena revocato, da un punto di vista tecnico, l’esame delle fasi di pre-selezione avrebbe evidenziato gravi disomogeneità. Per il secondo lotto dell’appalto(ne) sarebbero stati invitati 14 operatori anziché 15. Mentre molti soggetti del primo lotto sono stati richiamati anche nel terzo. Il difetto di rotazione ha creato disparità di trattamento, minando la validità dell’intera procedura.

La circostanza ha spinto il Campidoglio a intervenire d’urgenza per evitare contenziosi e garantire regole uguali per tutte le imprese interessate. Il nuovo bando sarà indetto con procedura aperta ai sensi dell’articolo 71 del D.Lgs. 36/2023. Tutti gli operatori economici potranno concorrere, senza filtri preliminari, attraverso la piattaforma telematica Tuttogare. La nuova gara rappresenta un’opportunità per tutte le imprese del settore di contribuire al decoro e alla vivibilità della città.

Il Comune di Roma, in soldoni, affiderà la cura del suo verde pubblico senza pre-selzioni e senza affidamenti diretti in house. Possiamo dirlo? Era ora! Scusate la licenza poco professionale. Speriamo solo che il Campidoglio, amministratori e dirigenti, tengano d’ora in avanti anche occhi e orecchie ben aperte!

Paolo Orneli, Amministratore Risorse per Roma
Roberto Gualtieri, sindaco di Roma
Roma revoca il bando da 5 milioni sul verde pubblico