Roma, ristorante cinese chiuso per gravi carenze igieniche: pareti ingiallite, sporco ovunque e cibo senza tracciabilità

Roma Polizia Locale controlli

Cappa incrostata di grasso, pareti ingiallite, alimenti senza etichette e sporcizia ovunque: è questo lo scenario che si sono trovati davanti gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, XIV Gruppo Monte Mario, durante un controllo in un ristorante cinese nel XIV Municipio. Il locale è stato chiuso immediatamente, mentre tutto il cibo deperibile è stato buttato via.

Non è un episodio isolato, ma è uno di quei casi che dimostrano quanto sia ancora necessario mantenere alta l’attenzione sulla tutela della salute dei consumatori. I controlli, infatti, rientravano in un’operazione più ampia, avviata per verificare il rispetto delle regole da parte dei pubblici esercizi. E stavolta, le violazioni erano troppe e troppo gravi per lasciar correre.

Cibo senza tracciabilità, attrezzature sporche, aria irrespirabile

Nel dettaglio, l’ispezione ha evidenziato una serie impressionante di carenze igieniche: attrezzature e piani di lavoro in condizioni degradate e senza manutenzione, muri anneriti, soffitti sporchi, canalizzazioni intasate da colature di grasso vecchio e un impianto di areazione insufficiente. Non solo: il personale trattava gli alimenti senza dispositivi di protezione, e in cucina erano presenti alimenti privi di qualunque documento di tracciabilità.

Maxi-multa e chiusura del ristorante

Una situazione che ha spinto gli agenti a chiedere l’intervento del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione della ASL Roma 1, che ha confermato tutte le gravi anomalie, dichiarando l’intero stock di alimenti non idoneo al consumo e avviato alla distruzione. Le autorità sanitarie hanno quindi imposto la chiusura immediata del locale.

Oltre alla sospensione dell’attività, le autorità hanno contestato al locale varie violazioni amministrative per un importo complessivo superiore a 8.000 euro. Una cifra pesante, ma proporzionata alla gravità delle irregolarità riscontrate.