Roma ristruttura Villa Aldodrandini, ma (finalmente) senza mutui: il Campidoglio cerca ‘altrove’ 2 milioni di euro

Roma ristruttura Villa Aldodrandini, ma (finalmente) senza mutui: il Campidoglio cerca ‘altrove‘ 2 milioni di euro. Roma è senza soldi, con tanti debiti del passato ancora da onorare e con le risorse pubbliche disponibili sempre più sotto il controllo della stampa libera. Forse per questo il Comune, guidato dal sindaco Robero Gualtieri, per ristrutturare Villa Aldobrandini non userà mutui bancari, ma è alla ricerca di uno sponsor che paghi i poco meno di 2 milioni di euro necessari per rimettere in ordine l’intero sito. Con un ritorno di immagine per il privato stimato dagli uffici capitolini in circa 2,5 milioni di euro.
Il Campidoglio ha pubblicato oggi 14 aprile un avviso pubblico con cui ricerca uno sponsor che si occupi di ristrutturare il piccolo-grande gioiello verde e architettonico situato su via Nazionale, a due passi dal Quirinale e dalla sede centrale della Banca d’Italia.

La ristrutturazione è nelle mani della Sovrintendenza Capitolina e del dipartimento Cultura capitolino, guidato dall’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio, in quota Verdi e Sinistra: è quindi proprio un assessore progressista che, ironia della sorte, ‘allunga la mano’ alla ricerca di un privato che paghi, a proprie spese, la ristrutturazione di un bene pubblico. La ristrutturazione sponsorizzata avrà luogo grazie alle nuove regole introdotte dal Campidoglio a luglio 2024.
Il Campidoglio ristruttura villa Aldodrandini, ma con lo sponsor
Questa strategia, in ogni caso, segna un netto allontanamento soprattutto ‘politico‘ dai ‘tradizionali‘ meccanismi di finanziamento pubblico, utilizzati fin troppo spesso dal Campidoglio, nel recente passato, come da noi sottolineato in una serie di articoli.
Difatti negli ultimi mesi proprio il Campidoglio, forse con troppa disinvoltura, è ricorsa all’uso ‘facile‘ di mutui e prestiti bancari per risistemare il verde pubblico o le grandi ville di Roma (basti pensare al caso di Villa Veschi), con l’accensione di mutui trentennali che dovranno essere onorati dalle prossime generazioni.
Roma dice davvero stop ai mutui ‘facili’ e ricorrenti?
Mutui e prestiti accesi, tra l’altro, mentre la Capitale non è ancora uscita formalmente dal periodo Commissariale per la gestione del debito. Basti pensare ai 5 milioni di euro spesi ‘solo’ per riassettare le aiuole in centro città. O alle decine di milioni di euro – sempre di mutui e prestiti – per dare vita a molti dei ‘100 Parchi per Roma‘, etc.
La ‘linea politica‘ capitolina, per i tanti debiti contratti da Roma nel recente passato, è forse però più legata a decisioni assunte dal sindaco Roberto Gualtieri e dall’assessore all’Ambiente e Verde Pubblico Sabrina Alfonsi, rispetto a Smeriglio.
Certo, il Campidoglio avrebbe potuto e dovuto cercare fondi PNRR, ministeriali e/o regionali prima di ricorrere al privato? Forse sì. Ma comunque il fatto che la Giunta Gualtieri non sia ricorsa a l’ennesimo mutuo è, a nostro avviso, comunque un dato ‘politico‘ positivo.
Villa Aldobrandini resterà lontana da certe società di Roma?
Ora, certo, c’è solo da sperare che alla ‘chiamata‘ del Campidoglio non rispondano società o Consorzi coinvolti in pesanti indagini della Procura di Roma, cosa che sta accadendo per la ristrutturazione di altre due importanti aree verdi pubbliche della città eterna: ossia la Pineta di Ostia e Villa Ada.
Villa Aldobrandini, un gioiello di Roma abbandonato…
Tornando all ricerca di uno sponsor per Villa Aldodrandini, parliamo di una Villa che si erge nel cuore del centro storico di Roma, testimonianza di un passato glorioso, un simbolo della storia e della tradizione della città. Negli anni, la struttura ha subito il logorio degli agenti atmosferici, l’impatto dell’urbanizzazione e il decadimento di un restauro mancato. Nonostante il suo valore inestimabile, il bene ha sofferto per la mancanza di interventi mirati che potessero restituire la sua antica gloria.
Il Campidoglio intende ora avviare un progetto di restauro che rispetti l’integrità storica dell’edificio, recuperando le facciate e i dettagli architettonici che rendono la villa unica. L’iniziativa rappresenta così non solo un intervento di conservazione, ma anche un segnale politico forte a favore della salvaguardia del patrimonio culturale cittadino.
Sponsorizzazioni private per un grande ritorno di immagine
A differenza delle soluzioni finanziarie tradizionali, il nuovo modello prevede la partecipazione di sponsor tecnici, soggetti pubblici e privati che si impegneranno a finanziare e realizzare i lavori di recupero.
Nel dettaglio, il bando invita operatori economici pubblici, privati o pubblico-privati a proporre piani di investimenti che coprano l’intero costo dell’intervento, a partire da una base minima di 1,8 milioni di euro. In cambio, l’amministrazione offrirà un ritorno di immagine misurabile in circa 2,4 milioni di euro, grazie alla visibilità garantita attraverso spazi pubblicitari su ponteggi e materiali di comunicazione istituzionale. Questo schema consente di unire l’interesse privato alla necessità pubblica, eliminando la dipendenza da finanziamenti che spesso comportano vincoli e oneri a carico delle casse comunali.
Il bando, dalla durata esecutiva definita in un termine massimo di 15 mesi per il completamento dei lavori – con la possibilità di estendere l’uso delle coperture pubblicitarie fino a 24 mesi – invita imprenditori, enti e società a presentare le proprie proposte entro 30 giorni dalla pubblicazione dell’avviso.

