Roma, rubano 1190 kg di rame dai cavi dell’alta tensione: 6 rom in manette
In un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri della Compagnia di Pomezia e della Stazione di Roma Divino Amore hanno arrestato sei persone con l’accusa di ricettazione in concorso. L’accusa riguarda un furto di ben 1190 kg di cavi di rame per l’alta tensione, sottratti in circostanze sospette. L’indagine, partita nel dicembre 2023, ha portato a un’importante svolta nelle scorse ore. Con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare per quattro degli arrestati e l’imposizione dell’obbligo di dimora per i rimanenti due.
Roma, rubano 1190 kg di rame dai cavi dell’alta tensione
Le persone coinvolte, di età compresa tra i 21 e i 31 anni, sono tutte domiciliate presso il campo rom dell’Albuccione. Una località già nota alle forze dell’ordine per altri episodi di criminalità legati al furto di rame e ad attività illecite simili. Questo metallo, infatti, è un obiettivo frequente per bande criminali a causa del suo elevato valore sul mercato nero. In particolare quello proveniente dai cavi dell’alta tensione, la cui sottrazione rappresenta non solo un danno economico significativo. Ma anche un rischio elevato per la sicurezza pubblica. Considerati i pericoli legati all’interruzione di forniture energetiche fondamentali.
6 rom in manette
L’inchiesta ha preso avvio quando, nei pressi di un ristorante in via Ardeatina, i Carabinieri della Stazione di Roma Divino Amore hanno notato due furgoni con alcune persone in atteggiamento sospetto. L’intervento immediato delle forze dell’ordine ha permesso di fermare il gruppo, composto da cinque persone, trovate sporche di fango e nascoste all’interno del cassone di uno dei veicoli. Nel secondo furgone, gli agenti hanno rinvenuto un carico impressionante di rame: ben 1190 kg di cavi per l’alta tensione, unitamente a diversi arnesi da scasso, segno evidente che il furto era stato pianificato con attenzione e determinazione.
Procura in campo
L’analisi del materiale sequestrato e le successive indagini hanno permesso di collegare i sospetti direttamente all’attività illecita. Fornendo prove schiaccianti che hanno condotto all’emissione dei provvedimenti cautelari da parte del Gip del Tribunale di Roma. Il lavoro investigativo, condotto con attenzione e cura, ha messo in luce un’attività criminale complessa. Che probabilmente si estendeva su un arco temporale più ampio e che aveva come obiettivo principale la sottrazione di rame dalle linee elettriche ad alta tensione della Capitale e delle zone limitrofe.
Il furto del rame
Il furto di rame è un fenomeno purtroppo diffuso, che rappresenta un grave problema per le infrastrutture del paese. Ogni anno, migliaia di tonnellate di questo metallo vengono rubate dalle linee ferroviarie, dai cavi elettrici e dalle opere pubbliche. Causando ingenti danni economici e disservizi. Le autorità, ben consapevoli della gravità di questi atti, stanno intensificando i controlli e le operazioni di sorveglianza in tutta la regione. Nel tentativo di arginare il fenomeno e garantire maggiore sicurezza alle infrastrutture critiche del territorio. Con questo arresto, le forze dell’ordine sperano di aver inferto un duro colpo al traffico illegale di rame. E di poter continuare a smantellare reti criminali dedite a questo tipo di furti.