Roma, Santa Maria sopra Minerva: la basilica gotica che nasconde arte, leggende e miracoli

Roma, chiesa di Santa Maria Sopra Minerva

Contenuti dell'articolo

Nel centro storico di Roma, tra le meraviglie architettoniche che circondano il Pantheon, si nasconde una delle chiese più singolari della città: la Basilica di Santa Maria sopra Minerva. A distinguerla è uno stile architettonico unico nel panorama romano, dominato da forme barocche e rinascimentali. Questa è infatti l’unica chiesa gotica della Capitale, un elemento che la rende già di per sé un’eccezione. Ma c’è di più: sotto il suo pavimento si trovano le fondamenta di antichi templi pagani, dedicati alle divinità Minerva, Iside e Serapide.

Santa Maria sopra Minerva: l’unica chiesa gotica di Roma

Le prime tracce cristiane in questa zona risalgono all’VIII secolo, con la costruzione di un piccolo oratorio affidato alle monache di rito bizantino. La svolta arriva nel 1256, quando i frati domenicani prendono possesso dell’area e, nel 1280, danno inizio alla costruzione della basilica gotica ispirata a Santa Maria Novella di Firenze. I lavori proseguiranno per oltre un secolo, fino al completamento della navata centrale nel 1453.

La facciata, semplice e geometrica, fu realizzata soltanto nel 1725 per volontà di papa Benedetto XIII. All’interno, invece, l’impatto è sorprendente: la struttura gotica si rivela in tutta la sua verticalità, con volte a crociera decorate di blu intenso e stelle dorate, restaurate nel XIX secolo in chiave neogotica.

Roma, chiesa di Santa Maria Sopra Minerva
Roma, chiesa di Santa Maria Sopra Minerva, volta della navata centrale – www.7colli.it

Michelangelo, Bernini e Lippi tra altari, tombe e cappelle

La basilica ospita un numero impressionante di opere d’arte. Accanto all’altare maggiore si trova il celebre Cristo Portacroce di Michelangelo, scolpito tra il 1519 e il 1520, noto anche come “Cristo della Minerva” per la sua collocazione.

Sulla sinistra si apre la Cappella Carafa, affrescata da Filippino Lippi, dove si celebrano la figura e il pensiero di San Tommaso d’Aquino. A pochi metri, Gian Lorenzo Bernini firma il monumento funebre dedicato a Maria Raggi, suora domenicana venerata per la sua devozione e i presunti miracoli.

Il presbiterio custodisce inoltre le spoglie di due figure fondamentali della spiritualità cristiana: Santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, e il Beato Angelico, artista domenicano che Giovanni Paolo II proclamò nel 1984 patrono universale degli artisti.

Il Pulcino della Minerva: un elefante, un obelisco e una polemica con Bernini

Proprio davanti alla chiesa si trova un monumento tanto insolito quanto iconico: un piccolo elefante in marmo che sorregge un obelisco egizio, noto come il Pulcino della Minerva. Il progetto fu affidato a Bernini nel 1667 e da subito suscitò reazioni contrastanti. Secondo la leggenda, i frati domenicani osteggiarono la scelta del soggetto, sostenendo che un elefante non avrebbe potuto reggere il peso dell’obelisco. In segno di risposta, Bernini fece in modo che il retro dell’animale fosse rivolto verso il convento, interpretato da molti come un gesto sarcastico.

L’obelisco, datato al VI secolo a.C., è uno degli undici obelischi egizi oggi presenti a Roma e proviene probabilmente dall’antico Iseo Campense, il tempio di Iside che sorgeva nei pressi dell’attuale piazza.

Le storie invisibili: luci soprannaturali, profumi di santità e miracoli nascosti

Santa Maria sopra Minerva non è soltanto uno scrigno d’arte, ma anche un luogo intriso di racconti spirituali e tradizioni popolari. Una delle storie più note è quella legata alla stanza dove morì Santa Caterina da Siena nel 1380. Si narra che la santa, durante la preghiera, fosse avvolta da una luce soprannaturale, e che, alla sua morte, dalla stanza si sprigionasse un profumo di fiori. Questo ambiente è stato ricostruito nel XVII secolo per volere del cardinale Antonio Barberini, anticipando di secoli il concetto moderno di museo ambientale.

Altra figura legata alla basilica è quella della beata Maria Raggi, suora originaria dell’isola di Chio, che visse nei pressi della chiesa nel XVI secolo. Dopo essere rimasta vedova, scelse la vita religiosa e si guadagnò la fama di santa tra i fedeli per le sue opere e i miracoli che le vennero attribuiti.

Informazioni pratiche per organizzare la visita

La basilica si trova in Piazza della Minerva, 42, a pochi passi dal Pantheon. È generalmente aperta tutti i giorni, ma si consiglia di verificare gli orari aggiornati sul sito ufficiale santamariasopraminerva.it, dove sono disponibili anche informazioni su eventi religiosi e concerti.

Visitare Santa Maria sopra Minerva significa scoprire una Roma meno conosciuta, in cui convivono spiritualità medievale, capolavori del Rinascimento e tracce dell’antichità. Un luogo capace di raccontare molte storie, e di lasciarne impressa una nel cuore di chi lo visita.