Roma, scontri alla manifestazione pro Palestina: arrestato tunisino
Le strade di Roma sono state teatro di violenza lo scorso 5 ottobre 2024, quando una manifestazione pro Palestina si è trasformata in un campo di battaglia, con pesanti scontri contro le forze dell’ordine. Per questo, nella giornata di ieri – giovedì 17 ottobre – la Polizia di Stato ha arrestato D.T., un cittadino tunisino di 41 anni, accusato di aver partecipato agli scontri contro le forze dell’ordine. Nonostante il divieto della Questura, il corteo è degenerato in atti di violenza incontrollata.
Manifestazione pro Palestina: gli scontri avvenuti il 5 ottobre
Nella giornata del 5 ottobre il corteo, non autorizzato, ha visto piazzale Ostiense invasa da scontri violenti tra manifestanti e forze dell’ordine.
Lanci di oggetti, violenza e caos hanno segnato quella che avrebbe dovuto essere una protesta per la pace in Medio Oriente. Il bilancio è stato pesante. oltre 200 persone allontanate, 51 di queste con foglio di via per precedenti contro l’ordine pubblico. Inoltre, 34 agenti sono rimasti feriti, tra cui un dirigente della Polizia con una frattura al bacino.
Responsabilità dell’arrestato e dettagli sull’accusa di resistenza aggravata
Il Giudice per le indagini preliminari ha ordinato la custodia cautelare in carcere per il tunisino, ritenuto responsabile del reato di resistenza a pubblico ufficiale aggravata. Secondo le accuse, l’uomo avrebbe partecipato a episodi di violenza durante la protesta. È accusato di aver lanciato oggetti contundenti contro le forze dell’ordine insieme a un gruppo di circa cinquanta persone, agendo con il volto coperto da un casco nero. Durante la manifestazione, D.T. si sarebbe distinto per essersi inflitto volontariamente ferite con una lametta, minacciando le forze dell’ordine per impedire il proprio arresto, pronunciando frasi in arabo.
Identificazione dell’uomo e precedenti penali
Grazie all’analisi dei filmati, la polizia ha potuto identificare D.T. senza il volto coperto. Lo straniero, privo di fissa dimora, è stato individuato e seguito dalla Digos di Roma, che ha descritto l’uomo come “estremamente violento“. Su di lui, pendono numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e la personalità dello Stato, oltre a un’accusa di tentato omicidio.