Roma si riprende il Centro Sportivo Tor Sapienza, ma chi gestirà l’impianto e pagherà i 10 milioni di debiti?

Roma si riprende il Centro Sportivo Tor Sapienza, ma chi gestirà l’impianto e pagherà i 10 milioni di debiti bancari? Parliamo della struttura pubblica situata affianco al locale deposito Atac nei pressi di via Giorgio Morandi che ora tornerà ufficialmente nelle mani di Roma Capitale. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto il ricorso presentato dalla società Tor Sapienza 2008 S.r.l., sancendo così la legittimità della revoca della concessione dell’ex Punto Verde Qualità denominato 7.9 Tor Sapienza voluta dalla Giunta Gualtieri il 3 giugno 2024. In ogni caso, la società titolare della concessione ha facoltà di presentare ricorso al Consiglio di Stato contro tale decisione.
Roma, la decisione del Tribunale sul Centro Sportivo Tor Sapienza
La decisione dei giudici amministrativi del Tar arriva a seguito della morosità della concessionaria nei confronti della Banca di Credito Cooperativo di Roma, per un debito che sfiora i 10 milioni di euro, per la precisione 9,4 milioni di euro. Il Comune, che aveva garantito i mutui contratti dalla società, si ritrova ora a dover gestire un’eredità finanziaria pesante. La vicenda si inserisce nel più ampio contesto delle concessioni pubbliche assegnate nel corso degli anni e che, spesso, finiscono per generare contenziosi e problematiche economiche.

Le ragioni della revoca: il Centro Sportivo torna al Campidoglio
La revoca della concessione è avvenuta a seguito di gravi inadempienze finanziarie, questo sostiene il Comune. La società concessionaria, che nel 2010 aveva ottenuto l’affidamento dell’area per un periodo di 33 anni, aveva sottoscritto due mutui garantiti da fideiussioni rilasciate dal Comune. Tuttavia, il mancato pagamento delle rate ha portato alla risoluzione dei contratti di finanziamento da parte della banca, che ha quindi richiesto a Roma Capitale di onorare il debito.
Il Tar ha riconosciuto la legittimità della decisione del Comune di revocare la concessione, in base agli articoli 14 e 17 della convenzione stipulata con la società concessionaria. Le clausole prevedevano esplicitamente la decadenza della concessione in caso di mancato pagamento delle rate dei mutui, anche per una sola scadenza. La sentenza conferma dunque che la decisione del Campidoglio rientra nelle prerogative dell’ente pubblico.
Un’eredità pesante per il Comune di Roma e per i cittadini
Ora Roma Capitale si trova a dover gestire non solo la riacquisizione del centro sportivo, e la sua riattivazione, ma anche le conseguenze economiche della vicenda. La banca ha infatti escusso le garanzie comunali, obbligando il Campidoglio a farsi carico di un debito pari a 9,4 milioni di euro.
L’operazione solleva interrogativi sulle politiche di concessione degli impianti sportivi pubblici e sulle garanzie offerte alle società private. L’obiettivo di valorizzare il patrimonio comunale spesso si scontra con difficoltà gestionali e finanziarie che finiscono per ricadere sull’amministrazione pubblica e, di conseguenza, sui cittadini.
Il futuro del Centro Sportivo Tor Sapienza nell’incertezza
Con la revoca della concessione, il futuro del Centro Sportivo Tor Sapienza resta incerto. Il Comune dovrà decidere se procedere con una nuova gara per l’affidamento della gestione o assumersi direttamente la responsabilità della struttura. L’unica speranza è che non si trasformi, negli anni a venire, l’ennesima cattedrale sportiva della Capitale.
