Roma: siringhe, rifiuti e bottiglie di birra attorno alla scuola Clementina Perrone a Boccea (VIDEO)

Schivare bottiglie rotte e siringhe abbandonate sul marciapiede per poter accompagnare i propri bambini a scuola. È questa la realtà che si respira a Roma, a due passi dalla scuola Clementina Perone, in via Cardinal Caprara, dove il degrado ha preso il sopravvento e le famiglie hanno paura. A raccontarlo, con un video-denuncia dai toni allarmati, è Daniele Giannini, dirigente regionale della Lega ed ex presidente del municipio XIII, che parla di bivacchi notturni, spaccio e scene degne di un film d’orrore proprio davanti ai cancelli dell’istituto.
Degrado e pericoli a ogni angolo
Le immagini sono inequivocabili: una lunga fila di bottiglie di birra vuote, sacchetti di immondizia sparsi, mozziconi di vetro e, peggio ancora, siringhe che raccontano di dosi fatte in strada. “Le immagini parlano chiaro. Degrado, siringhe, rifiuti. È una delle vie dove si appartano per poter bere, per spacciare”, dichiara sconsolato Giannini attraverso un video di denuncia, dove mostra una fila di bottiglie di birra, ormai vuote, che si alternano a rifiuti e siringhe, inequivocabile segno di persone che si drogano.

“Qui accanto c’è una scuola. E i bambini, dalle aule, hanno assistito a degli spettacoli di risse, bottigliate, spaccio. Via Cardinal Caprara è una delle strade più mal frequentate del nostro quartiere, si formano molte volte dei bivacchi di persone che acquistano alcolici e fanno uso di sostanze stupefacenti”. Un quadro di abbandono e insicurezza che mette a rischio non solo il decoro del quartiere, ma soprattutto l’incolumità dei più piccoli.
Gli interventi (poi accantonati) dell’ex minisindaco
Giannini non è nuovo a queste denunce. Nel suo mandato da presidente del Municipio XIII aveva chiesto di alzare i muri perimetrali della scuola, potenziato l’illuminazione pubblica, installato telecamere di sorveglianza e sollecitato turni straordinari delle forze dell’ordine. Risultati? “All’inizio c’era più controllo”, ricorda amareggiato, “ma oggi sembra che tutto sia tornato come prima, anzi peggio”.
Boccea chiede rinforzi: serve la presenza dello Stato
Di fronte a questa emergenza, per Giannini non bastano più i video su Facebook: “Occorre un piano sicurezza chiaro e immediato, con più pattuglie notturne e controlli a varco. Non possiamo lasciare i nostri bambini a giocare accanto a chi si fa le canne o peggio ancora a chi si ferisce con siringhe usate”. L’appello è diretto al prefetto, al comune e alle questure: “Boccea merita rispetto, non fosse altro perché qui nascono e crescono tante famiglie”.
L’inerzia delle istituzioni e il futuro del quartiere
Tra liti politiche e promesse rimaste sulla carta, via Cardinal Caprara resta uno dei punti caldi di Roma Ovest. I residenti si sentono abbandonati e chiedono soluzioni concrete: telecamere funzionanti, ronde coordinate e percorsi di recupero per chi vive ai margini. Fino a quando, ammonisce Giannini, a prevalere sarà il silenzio delle istituzioni, ogni mattina sarà un’incognita tornare a casa sani e salvi. È il momento di trasformare la denuncia in fatti, per restituire dignità e sicurezza a un quartiere stanco di sopravvivere tra sporcizia e paura.