Roma, spacciava droga dai domiciliari: in carcere il nipote del boss della Banda della Magliana

A sinistra, Polizia di Stato in azione a Primavalle, a destra, il boss della banda della Magliana

Roma, una storia di criminalità che si intreccia con le vicende della celebre Banda della Magliana ha condotto in carcere un uomo di 36 anni, arrestato per spaccio di droga mentre si trovava agli arresti domiciliari. Il sospettato, italiano, risulta essere il nipote di uno degli ex boss del noto gruppo criminale, Danilo Abbruciati, una figura di spicco nel quartiere romano di Primavalle negli anni passati.

Roma, spacciava droga dai domiciliari

L’arresto è scattato a seguito di un controllo delle forze dell’ordine, giunte nella sua abitazione per verificare il rispetto delle misure di detenzione domiciliare. La polizia, già sospettosa per via di segnalazioni e osservazioni precedenti, ha effettuato una perquisizione, che ha rivelato una scoperta inquietante: in possesso dell’uomo vi erano ben 16 grammi di cocaina, suddivisi in 57 dosi pronte per essere distribuite.

Roma, in carcere il nipote del boss della Banda della Magliana

Il ritrovamento ha subito alimentato nuovi sospetti sul ruolo del 36enne nel circuito dello spaccio romano, un mercato ancora attivo e particolarmente difficile da sradicare. Le 57 dosi di cocaina trovate in casa indicano una potenziale rete di distribuzione strutturata e un coinvolgimento significativo nel traffico di droga a Roma, probabilmente in contatto con altri soggetti del settore, benché al momento non siano stati rivelati legami diretti con altre organizzazioni criminali.

L’uomo era già soggetto a una misura di restrizione per precedenti reati. Ma la vicenda dimostra come le misure cautelari, in alcuni casi, non riescano a contenere l’attività illecita. Soprattutto in ambiti dove il giro di affari e la dipendenza dalla criminalità organizzata restano elevati. L’episodio riporta alla ribalta il problema del narcotraffico nella capitale. Un fenomeno spesso alimentato da reti consolidate che sfruttano anche i legami di parentela o di conoscenze. Reti radicate forse ancxhe nelle organizzazioni storiche come quella della Banda della Magliana.

La banda della Magliana

La Banda della Magliana ha rappresentato un capitolo oscuro della storia criminale della città. , È tristemente famosa per le attività di controllo del territorio negli anni ‘70 e ‘80. Anche se il gruppo è stato smantellato e i suoi leader arrestati, la sua influenza sembra perdurare attraverso eredi e legami personali, come dimostra il caso del 36enne arrestato. La figura del nipote di un boss, coinvolta in attività di spaccio, riaccende i riflettori sull’eredità lasciata dalla Banda. Un’organizzazione che, nonostante il passato, sembra proiettare la sua ombra sul presente della criminalità romana. L’arresto del nipote del boss è un duro colpo per chi sperava in una vera estinzione del retaggio della Banda. Ma al tempo stesso mostra l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il traffico di droga.