Roma, stadio Flaminio, ‘No’ dei cittadini al progetto della Lazio da 50mila persone

Il progetto della Lazio per lo stadio Flaminio

Contenuti dell'articolo

Roma, stadio Flaminio, ‘No‘ dei cittadini al progetto della Lazio da 50mila persone. Il progetto per la trasformazione dello Stadio Flaminio in una nuova casa per la Lazio, con una capienza di 50mila spettatori, continua a generare tensioni. Al centro del dibattito, la netta opposizione dei residenti del quartiere Flaminio, raccolti attorno al Comitato Stadio Flaminio.

La proposta, che promette di riqualificare una struttura storica in disuso, è vista dai cittadini come una minaccia per la sicurezza, la vivibilità e la mobilità dell’intera area nord della Capitale. Il nodo centrale, secondo gli oppositori, è l’incompatibilità tra le dimensioni del progetto e la delicatezza del contesto urbano in cui lo stadio si inserisce.

Roma, un quartiere sotto pressione

Il Flaminio non è un’area periferica o scarsamente popolata. È un quartiere densamente urbanizzato, con palazzine residenziali che distano appena 40 metri dagli spalti. A differenza dello Stadio Olimpico, immerso in un contesto più ampio e con ampie zone di sfogo, il Flaminio sorge nel cuore di uno snodo viario cruciale per la circolazione cittadina. Ogni evento di grande afflusso metterebbe a rischio la mobilità di un’intera zona della città. Per questo i cittadini ritengono “un’assurdità urbanistica” immaginare di accogliere 50mila tifosi in quell’area, con inevitabili blocchi del traffico e ricadute sulla quotidianità degli abitanti.

Il Comitato Stadio Flaminio: “Noi, contrari al grande progetto”

Giulio Castelli portavoce del Comitato Stadio Flaminio è intervenuto nel programma Cronache Laziali in onda su Radio Roma Sound. Di seguito le sue parole: “Noi siamo contrari in modo determinato a qualsiasi utilizzazione dello stadio con un numero di spettatori superiore alla capienza attuale 23/24 mila. Oltre quello per noi non si può andare perché sono già un numero enorme. Dopo gli scontri di ieri e quelli di occasioni precedenti ci chiediamo come possa venire l’idea di permettere l’afflusso di migliaia di persone che sono poco sensibili ai valori civici, questo lo si sa, in un’area urbanizzata come quella dove si trova lo Stadio Flaminio che è molto più centrale dello Stadio Olimpico.

Lo Stadio Olimpico ha intorno una grande area vuota e ciò nonostante ci sono stati gli scontri a Piazzale di Ponte Milvio. Lo Stadio Flaminio è al centro di una zona urbanizzata. Ci sono delle palazzine a quaranta metri di distanza dagli spalti. È al centro oltretutto di uno snodo di traffico fondamentale per tutto il quadrante nord della città. Ma come si può? Noi ci chiediamo come possa un’amministrazione o comunque dei decisori politici responsabili approvare un progetto del genere.

Il problema centrale è che uno stadio per cinquantamila persone nel centro della città blocca tutto il traffico tra il centro e il quadrante nord della Capitale. È un’assurdità. Questo è il punto centrale.
Poi gli studi di architettura che hanno fatto servono per spacciare il progetto come se fosse una cosa meravigliosa, ma dal punto di vista urbanistico è una follia e noi siamo fortemente intenzionati a denunciare questo in tutte le sedi possibili e nel caso perfino anche al TAR.

Il progetto della roma Nuoto

Il progetto Roma Nuoto che è stato bocciato in giunta perché c’erano soltanto settemila e cinquecento spettatori è allucinante dal nostro punto di vista. Noi abbiamo stilato un documento in cui precisiamo punto per punto tutte le criticità del progetto Lazio. Abbiamo anche avuto parecchi colloqui con alcuni consiglieri comunali però non con i decisori che sono poi quelli della Giunta che c’ignorano, soprattutto ci ignora l’assessore allo sport Onorato e l’assessore alla mobilità. Gli scontri di ieri non sono un caso singolo, quando ci sono stati gli ultrà tedeschi dell’Eintracht hanno devastato e svaligiato un supermercato qui al Flaminio.
La giunta comunale non vuole vedere le criticità che rappresenta il progetto di Lotito, però si deve assumere una gravissima responsabilità nei confronti della città. Le linee guida dell’UEFA prevedono che siano consultati e coinvolti anche i comitati dei cittadini, ma c’è qualcuno ha chiamato i cittadini per sentire il loro parere? A parte gli scontri c’è proprio un problema generale di tutto al quadrante nord della città”.

Mobilitazione civica e accuse alla giunta

Il Comitato Stadio Flaminio ha elaborato un documento dettagliato per mettere in luce tutte le criticità del progetto. Nonostante i ripetuti tentativi di dialogo con alcuni consiglieri comunali, i portavoce lamentano la totale assenza di confronto con la Giunta Capitolina e, in particolare, con l’assessore allo sport e quello alla mobilità. Un silenzio istituzionale che i cittadini interpretano come una mancanza di rispetto e di trasparenza. Ricordano che le linee guida dell’UEFA per i progetti sportivi prevedono il coinvolgimento diretto delle comunità locali. Coinvolgimento che, finora, sarebbe stato totalmente disatteso.

L’appello a rivedere le priorità

I cittadini chiedono che si abbandoni il sogno di un maxi-stadio nel cuore del Flaminio per puntare su soluzioni più sostenibili e compatibili con la realtà urbana. Non un no al calcio, ma un sì alla tutela della città e dei suoi quartieri. Una richiesta di buon senso, prima ancora che di politica.