Roma, stop al Centro Commerciale al posto dello storico cinema Metropolitan: ‘No’ del Tribunale
Roma, non ci sarà alcun centro commerciale al posto dello storico cinema Metropolitan di via del Corso, almeno per ora. Lo ha deciso il Tar del Lazio, che ha respinto lo scorso 19 dicembre i ricorsi presentati dai proprietari della struttura contro la legge regionale n.5/2020, la quale impedisce trasformazioni radicali di edifici destinati a teatri e cinema. Una sentenza che lascia in sospeso il destino di una sala cinematografica chiusa dal 2010 e oggetto di progetti di riqualificazione controversi.
Roma, dal Tar del Lazio stop al centro Commerciale al posto del cinema Metropolitan
Il Tribunale amministrativo regionale ha rigettato i motivi addotti dalla società proprietaria, la Dm Europa, che aveva contestato il vincolo imposto dalla legge regionale. Tale normativa, approvata durante la giunta Zingaretti, stabilisce che le riconversioni di cinema e teatri non possono superare il 30% della superficie complessiva dell’edificio. Un limite pensato per preservare la funzione culturale degli immobili, anche quando si prevedono interventi di riqualificazione.
Il progetto presentato dalla Dm Europa, invece, superava abbondantemente questa soglia. La proposta prevedeva di trasformare tre delle quattro sale del Metropolitan in spazi commerciali, mantenendo solo una sala cinematografica con appena 100 posti. Una soluzione che, secondo il Tar, non rispetta le disposizioni della legge regionale.
“No” del Tribunale, futuro incerto per lo storico cinema Metropolitan
Con la bocciatura del progetto, il futuro dell’ex cinema resta avvolto nell’incertezza. I proprietari, determinati a portare avanti la loro visione, hanno già annunciato l’intenzione di presentare ricorso al Consiglio di Stato, sperando in un ribaltamento della decisione. Tuttavia, i tempi della giustizia amministrativa potrebbero allungare ulteriormente i tempi di realizzazione di qualsiasi intervento.
Nel frattempo, la Regione Lazio sta lavorando a una nuova normativa denominata “Semplificazioni e misure incentivanti il governo del territorio“. Se approvata, questa legge potrebbe introdurre modifiche che facilitino le riconversioni degli edifici, aprendo potenzialmente una nuova strada per il progetto legato al Metropolitan.
Una battaglia tra cultura e commercio
La vicenda del Metropolitan rappresenta un caso emblematico del conflitto tra esigenze economiche e tutela del patrimonio culturale. Situato nel cuore di Roma, il cinema era uno dei simboli della vita culturale della città, ma il lungo periodo di chiusura ha lasciato spazio a interessi immobiliari.
La legge regionale 5/2020 è stata pensata proprio per arginare la perdita di spazi culturali in favore di progetti commerciali. Secondo i sostenitori di questa normativa, la trasformazione indiscriminata degli edifici rischia di impoverire il tessuto culturale della città. Dall’altra parte, i proprietari degli immobili sottolineano la necessità di adattarsi alle esigenze del mercato per garantire la sostenibilità economica dei loro investimenti.
Un caso che fa scuola
Il caso del Metropolitan non è isolato. A Roma e in altre città romane e laziali, numerosi edifici storici destinati alla cultura sono oggetto di progetti di riconversione. La sentenza del Tar potrebbe quindi rappresentare un precedente importante, influenzando le future decisioni in merito a progetti simili.
Mentre si attende il prossimo capitolo di questa vicenda, il Metropolitan rimane chiuso, simbolo di un passato glorioso e di un presente segnato da polemiche e incertezze. Per ora, il “no” del Tribunale blocca ogni trasformazione, ma la battaglia legale è destinata a continuare.